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Racket ai pusher sulla vendita di droga, così agivano gli estorsori dei Veneruso-Rea a Casalnuovo

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Sgominata la banda degli estorsori a Casalnuovo,  i militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip partenopeo nei confronti di 5 indagati ritenuti affiliati e contigui al clan Rea-Veneruso, attivo a Casalnuovo e Volla. I 5 devono rispondere a vario titolo di estorsione e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini dei carabinieri, coordinate dall’aggiunto Luigi Frunzio e dal pm Ivana Fulco, sono partite dopo le denunce di estorsione presentate dalle vittime. Servizi di osservazione, controllo e pedinamento, individuazioni fotografiche e l’escussione di persone informate sui fatti hanno documentato che gli indagati sistematicamente rendevano nota la loro appartenenza al clan e che, per affermare il controllo del territorio della cosca, volevano imporre la tangente anche sulle attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

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In manette sono finiti Giuseppe Piscopo, Antonio Parolisi, Ciro Paduano e Antonio Scarpato. Vittime delle estorsioni, due gli episodi contestati, sarebbero un camionista ed un pusher, minacciato affinchè cacciasse soldi per vendere droga.
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