Home Cronaca Racket per il clan Mallardo a Giugliano, Armando Palma respinge le accuse

Racket per il clan Mallardo a Giugliano, Armando Palma respinge le accuse

PUBBLICITÀ

Si è celebrato ieri mattina nel carcere di Santa Maria Capua Vetere davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, l’interrogatorio di garanzia a carico di Armando Palma, detto Armanduccio 29, esponente del clan Mallardo. L’indagato, difeso di fiducia dall’avvocato Luigi Poziello del foro di Napoli nord, ha deciso di rispondere a tutte le domande che gli sono state poste, respingendo ogni accusa che gli è stata addebitata. L’avvocato ha depositato istanza di scarcerazione che verrà decisa nei prossimi giorni.

PUBBLICITÀ

Le indagini

Aveva preteso 1000 euro da parte di un privato che stava effettuando dei lavori edili in un’area destinata a parcheggio. E’ per questa estorsione, aggravata dalle finalità mafiose, messa in atto nell’estate del 2013, che nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, a carico di Palma Armando, 61enne di Giugliano in Campania. L’uomo è ritenuto affiliato al clan “Mallardo”, sodalizio operante nella città di Giugliano in Campania e facente parte della confederazione tra organizzazioni denominata “Alleanza di Secondigliano”, cartello che aggrega i gruppi criminali insediati in un’ampia porzione del territorio metropolitano partenopeo.

Le indagini, scaturite dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia puntualmente corroborate da una ulteriore attività investigativa di riscontro, hanno permesso di raccogliere gravi elementi indiziari a suo carico

PUBBLICITÀ
Exit mobile version