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Rapina in banca da 150mila euro, nei guai 3 napoletani: vanno verso il processo

Rapina in banca da 150mila euro, nei guai 3 napoletani vanno verso il processo
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Sarebbero gli autori di una rapina in banca da oltre 152 mila euro commessa nel marzo 2022 a San Gimignano (Siena). Con questa accusa la procura della repubblica di Siena conclude le indagini a carico di 3 uomini napoletani, grazie alle indagini dei carabinieri di Poggibonsi (Siena). Si tratta di PEREZ Gennaro, nato a Napoli li 23/10/1991, res.te a Poggibonsi; difeso di Fiducia dall’Avv. Paolo BUFALINI del foro di Siena; TASCONE Vittorio, nato a Napoli li 31/07/1996, res.te a Marano di Napoli, Difeso di Fiducia dagli Avv.ti Luigi POZIELLO del foro di Napoli Nord e Donata Giorgia CAPPELLUTO del foro di Parma;   MOSCHERA Luigi, nato a Napoli li 01/06/1995, difeso di Fiducia dagli Avv.ti Guido IACCARINO del foro di Napoli.

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I fatti risalgono al 30 marzo 2022, poco prima della chiusura della filiale quando in concorso tra loro e un quarto soggetto non identificato, per procurare a se o ad altri un ingiusto profitto, ‘impossessavano, con minaccia, della somma contante pari a complessivi 152.710,00 euro, che sottraevano all’interno della filiale di San Gimignano dell’ Istituto di credito Chianti Banca Credito Cooperativo. In particolare, tra le ore 15:40 e le ore 16:15, mentre li Perez e un ulteriore soggetto, alo stato non identificato, attendevano all’esterno dell’ istituto di credito, con funzione di “palo”, vigilando sul transito dei veicoli nell’area circostante ala filiale e sugli eventuali avventori, TASCONE, per primo, e li MOSCHERA per secondo, si introducevano all’interno della banca, con li volto parzialmente travisato da una maschera FFP2 e da un cappelo; TASCONE, quindi, minacciando li vicedirettore dela filiale, VANNI Bernardino, e la dipendente SANCASCIANI Francesca, con un cutter e proferendo al loro indirizzo frasi dal seguente tenore “E’ in corso una rapina. Non cercate di fregarci. Non fate cazzate.”, induceva il primo a digitare le combinazioni necessarie all’apertura delle casseforti del bancomat e del caveau della banca; s’impossessavano così, all’atto dell’apertura delle casseforti, della somma di denaro contante ivi custodita, pari a complessivi 152.710,00 euro, che veniva, per l’effetto, sottratta ai legittimi detentori.

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