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Re del contrabbando ed i rapporti con Di Lauro, chi è Pietro Virgilio o’ infermiere

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Ordinanza di arresto per Pietro Virgilio (classe 1945), alias “Pierino o’ infermiere”, affiliato al clan ‘Di Lauro’  con un passato da storico da contrabbandiere di sigarette e oggi destinatario della misura detentiva agli arresti domiciliari. Nel suo periodo di maggiore espressione criminale,
VIRGILIO era stato tra gli attori principali del commercio clandestino di bionde degli
anni ‘90, accumulando un ingente patrimonio.
A lui risulta riconducibile un’azienda di Casoria (NA), attiva nel commercio di

autoveicoli, cautelata in sequestro.

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Pietro Virgilio fu arrestato dai carabinieri a Leporano, in provincia di Taranto. I militari avevano appreso da una fonte confidenziale che Virgilio si nascondeva nel tarantino dopo un periodo trascorso all’estero. Sull’uomo, originario del quartiere Secondigliano di Napoli, sin dal 2000, pendevano numerosi ordini di carcerazione per condanne a complessivi nove anni di detenzione per associazione mafiosa finalizzata al trasporto, lo sbarco, l’ introduzione nel territorio italiano di ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri. Virgilio era però riuscito sempre a sottrarsi alla cattura.

Il nome di Pietro Virgilio compare in molte informative delle forze dell’ordine sul clan del boss Paolo Di Lauro, nelle quali viene descritto come il plenipotenziario del padrino per la gestione del contrabbando internazionale di sigarette (anche se Virgilio non è mai stato condannato per associazione camorristica) sulle rotte balcaniche e in buoni rapporti anche con i “broker” svizzeri. A riportarlo è Il Roma.
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