Home Economia Reddito di Cittadinanza abolito dal 2024, 8 mesi ‘cuscinetto’ nel 2023

Reddito di Cittadinanza abolito dal 2024, 8 mesi ‘cuscinetto’ nel 2023

Il Governo cambia il Reddito di Cittadinanza, c'è l'anno 'cuscinetto'
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Dal primo gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.

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“È disumano tagliare il reddito di cittadinanza, pronti a scendere in piazza”, Conte sfida la Meloni

“Noi siamo Disposti a tutto per difendere il reddito di cittadinanza. Daremo battaglia nelle sedi istituzionali e nelle piazze se il governo andrà avanti con questo indegno proposito di smantellare il reddito di cittadinanza”. Lo ha detto il leader M5s, Giuseppe Conte, al convegno “Cantiere delle idee”. “Questo – ha aggiunto – non suoni come minaccia, ma lo dico con fermezza” .

È disumano tagliare il reddito di cittadinanza“. A chi ha “grosse difficoltà di ricollocamento. Il Movimento 5 stelle è pronto a tutto” per impedire il taglio, “anche a scendere in piazza“. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, al termine di un convegno in Senato. “Io spero che tutte le forze politiche che hanno a cuore le persone in difficoltà si uniscano in questa battaglia”, ha aggiunto. “Siamo disposti a dare battaglia in tutte le sedi istituzionali e anche nelle piazze” se il governo “andrà avanti” nello “smantellare” il reddito di cittadinanza.

Un beneficio che il leader dei Cinque Stella definisce “la misura più di sinistra degli ultimi 30 anni“. E ha rivendicato, Conte, le riforme varate dal suo governo: “Il Movimento è stata la forza politica più innovatrice”, ha detto richiamando anche la riduzione del numero dei parlamentari come “una rivoluzione pazzesca e questo Parlamento funzionerà benissimo”.

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).

I provvedimenti, che verranno trasmessi al Parlamento e alle autorità europee, prendono come riferimento il quadro programmatico definito nell’integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2022 e quantificano l’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio in 35 miliardi di euro.

La manovra si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione.

Altre risorse sono stanziate per interventi di riduzione del cuneo fiscale e dell’Iva su alcuni prodotti, di aumento dell’assegno unico per le famiglie, per agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza, per la proroga delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani.

In materia fiscale, si estende la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti, oltre a intervenire con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell’impennata dei costi energetici.

Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” rivisitata e “Ape sociale”, si attua l’indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.

 

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