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Il ministro Orlando vuole cambiare il Reddito di Cittadinanza: “Non aiuta il lavoro”

Foto di archivio
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Ieri il ministro del Lavoro è stato intervistato nella trasmissione Mezz’ora in più condotta da Lucia Annunziata. Andrea Orlando ha risposto alla domanda della giornalista della Rai: “Reddito di cittadinanza è stato fondamentale, ma non è strumento per politiche attive del lavoro. Dobbiamo lavorare su centri per impiego e sulla qualificazione professionale. Unione tra pubblico e privato in questo è possibile”.

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Per Orlando il reddito di cittadinanza è stato “fondamentale in questa pandemia per un milione di famiglie. Non è uno strumento di politica attiva del lavoro. E’ una risposta alla povertà. L’errore genetico sia stato raccontare che quello strumento si aiutava le persone a trovare il lavoro“.

Dobbiamo rafforzare sia il pubblico sia il privato. Abbiamo speso poco per aiutare il lavoratore a qualificarsi. Poi abbiamo una rete pubblica che deve affiancare le agenzie private, che è ridicola“, aggiunse ancora Orlando.

IL VIDEO DEL MINISTRO ORLANDO SUL REDDITO DI CITTADINANZA

 


LA RIFORMA ANNUNCIATA DAL MINISTRO SUL REDDITO DI CITTADINANZA

La riforma del Reddito di Cittadinanza è stata annunciata dal ministro del Lavoro nei mesi scorsi. Lo scorso aprile Andrea Orlando è stato intervistato da Il Messaggero in merito alle modifiche da apportare al beneficio: “Si è parlato di maggiori controlli contro i furbetti, di una revisione dell’assegno, di una diversificazione più netta tra aiuti agli indigenti e a chi cerca lavoro e non lo trova o magari non lo accetta. Abusi ci sono ovunque purtroppo. In ogni strumento di protezione. Di certo contrasteremo chi se ne approfitta. Cercheremo soprattutto di agganciare meglio il reddito alle politiche attive del lavoro”. Inoltre Orlando ha indicato alcuni cambiamenti riferibili all’estrazione sociale dei beneficiari.

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