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Reddito di Cittadinanza, l’annuncio del Governo Meloni: “Subito cambiamenti, ma non finirà il 31 dicembre”

Durigon intervista sul Rdc
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Claudio Durigon, sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha parlato delle prossime scelte del governo Meloni sul Rdc. La misura ideata e messa in atto dal movimento pentagonale ad oggi non riscuote molti consensi tra i “colleghi” degli altri partiti, e non solo. Mentre la sinistra si dice anche favorevole alla misura ma da modificare in modo tale da renderla veramente “meritocratica”, mentre chi di destra si discostava quasi completamente durante le elezioni. Come si muoverà Giorgia Meloni nel difficile labirinto del Rdc nelle politiche sociali?

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Le parole di Durigon sul Rdc 

A parlarne è stato il sottosegretario del Lavoro e della Politiche Sociali, Claudio Durigon. Ai microfoni di 24 Mattino su Radio24  fa sapere che il Rdc: “non finirà il 31 dicembre, ma cambiamenti subito“. Pare quindi non esistere, ancora, un ultimatum per il rdc o quantomeno pare che questo giorno non sarà il 31 dicembre. I cambiamenti sulla misura si applicheranno da subito però. Parla di una “coalizione d’intenti” Durigon sulle modifiche del reddito.

Il “sentiero” intrapreso per ora pare quindi essere quello delle modifiche, vi è però bisogno del confronto con “il ministro di riferimento, Calderone e anche con la coalizione“. Pare però che tutti siano d’accordo, lo stop non arriverà allo scoccare del nuovo anno le modifiche però ancora prima. Ma cosa significa cambiamenti? In sostanza il sottosegretario sostiene che il reddito non possa essere percepito a vita e che chi verte in condizioni di poter lavorare deve assolutamente immettersi nel mondo del lavoro così da rinunciare al “bonus”.

“Non può essere dato a vita a chi può e deve lavorare” 

La prima proposta in arrivo pare quindi esser quella di diminuire le tempistiche di percezioni per chi può lavorare. “Vogliamo dare una risposta al mercato del lavoro e costruire un percorso per chi oggi prende il reddito di cittadinanza, non può essere dato a vita a chi può e deve andare a lavorare“.

Certo il reddito non può essere una cosa che si dà a vita a chi può e deve andare a lavorare. La proposta che faremo al tavolo sarà quello di cominciare ad interagire per spronare queste persone a trovare il lavoro. Abbiamo idee ben precise per limitare la tempistica del reddito, con l’obbligo del contratto di lavoro con i centri dell’impiego, obbligo dell’offerta congrua e se non si accetta a casa già la prima volta” spiega.

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