Home Cronaca Rider aggredito a Capodichino, restano in carcere Zimbetti e Spinelli

Rider aggredito a Capodichino, restano in carcere Zimbetti e Spinelli

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Restano in carcere Vincenzo Zimbetti, 20 anni, e Michele Spinelli di 19 (leggi l’articolo sui loro profili), i due maggiorenni (del gruppo di sei) coinvolti nell’aggressione ai danni del rider 50enne Giovanni Lanciato, picchiato e derubato dello scooter, a Napoli, la notte tra venerdì e sabato scorsi, mentre si accingeva a completare la sua ultima consegna. Il gip di Napoli Enrico Campoli ha confermato il decreto di fermo e disposto il carcere per i due giovani. La decisione giunta al termine dell’udienza di convalida del decreto di fermo emesso per i reati di rapina aggravata in concorso dalla Procura (pm Federico D’Amodio, procuratore aggiunto Rosa Volpe). Del branco hanno fatto parte anche due 17enni e due 16enni, anche loro sottoposti a fermo, per lo stesso reato, dalla Procura per i Minorenni di Napoli (sostituto procuratore Nicola Ciccarelli). Per loro l’udienza di convalida si terrà domani.  Alla base del provvedimento di decreto di fermo ci sono il pericolo di fuga ed i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli inquirenti. Tutto a partire da quel video choc che ha fatto in breve tempo il giro del web.

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Le indagini partite dalla visione dei filmati

Ed è proprio da quel filmato postato sui social che sono partite le indagini della Squadra Mobile di Napoli. Giovanni nella denuncia ha dichiarato che aveva appena effettuato una consegna a Miano con lo scooter intestato alla moglie. Mentre stava facendo ritorno a casa è stato accerchiato da due scooter con 3 ragazzi in sella. “Avevano una pistola probabilmente vera visto che era priva del tappo rosso e anche un coltello. Una volta avvicinatisi, il soggetto armato puntandomi la pistola all’addome, esclamava le testuali parole in dialetto napoletano “scinn ro mezz scinn” scendi dalla moto. A detta richiesta, decidevo di non scendere dal veicolo – racconta Gianni – cosa che faceva innervosire i soggetti i quali si scaraventavano tutti i quattro su di me prendendomi a calci e pugni. Dopo aver ricevuto numerosi colpi, mi scaraventavano al suolo ma anche in quella occasione non lasciavo la presa dello sterzo del motoveicolo.

I soggetti, decisi a prendersi la mia moto, in due mi afferravano alla borsa che portavo a spalla per le consegne ed altri due si sono messi a tirare la moto, fino a quando, sono riusciti a farmi lasciare la presa . Lasciata la presa, due soggetti si mettevano a bordo ed unitamente al complici si davano a precipitosa fuga in contromano direzione piazza di Vittorio.

Le indagini lampo

Dall’incrocio tra il racconto di Gianni, il video postato sui social e i filmati estrapolati dalle telecamere in strada gli agenti sono riusciti in breve tempo a risalire ai presunti autori del raid. Uno degli scooter aveva una targa contraffatta mentre l’altro era stato rubato alla mezzanotte del 2 gennaio. Attraverso la visione delle varie telecamere cittadini, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire il percorso fatto dopo la rapina. Si sono diretti verso via Limitone d’Arzano e Quadrivio di Secondigliano.

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