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Ristori: c’è l’ok del Governo, ma occhio al fatturato e al saldo finale

Il presidente del Consiglio Mario Draghi
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C’è intesa di massima sui nuovi contributi a fondo perduto da inserire nel decreto Sostegni bis. Si sarebbe optato per un mix tra le varie ipotesi sul tavolo con un meccanismo in due tempi. Nuovi ristori subito, automatici, sulla base del fatturato, e la possibilità – per le imprese interessate, come chiesto in primis dalla Lega – di ricevere un saldo a fine anno, ricalcolando le perdite sulla base dei dati dei bilanci o delle dichiarazioni dei redditi.

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In questo modo si introduce un meccanismo di “perequazione” rispetto a quanto già ottenuto.

Ristori, si il nodo legato alle tempistiche

A spingere l’idea di affinare il meccanismo dei ristori guardando agli utili era stato il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Una delle questioni da risolvere era proprio quella della tempistica per l’erogazione di questa nuova tranche di ristori che, inevitabilmente, devono aspettare i bilanci (a giugno) o le dichiarazioni dei redditi per le attività in contabilità semplificata (novembre).

Resta lo schema attuale

La soluzione è stata trovata in un mix tra fatturato – la base di calcolo dei ristori erogati finora – e utili. Tutti i dettagli si avranno con la scrittura delle norme, in corso in queste ore in vista del Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi tra giovedì e venerdì. Il nuovo sistema, però, manterrà lo schema attuale di ristori di massimo 150mila euro e per imprese fino a 10milioni di fatturato.

Ristori bis dopo la dichiarazione dei redditi

Tutte le attività che hanno ricevuto o stanno ricevendo in questi giorni i bonifici dall’Agenzia delle Entrate previsti dal decreto Sostegni 1, riceveranno l’equivalente in automatico. E sempre sulla base del fatturato potranno intanto richiedere – se sarà mantenuta l’impostazione delle prime bozze – un ricalcolo del periodo di riferimento. In più, una volta approvati i bilanci o effettuate le dichiarazioni dei redditi, le imprese interessate potranno poi chiedere un’ulteriore integrazione dell’indennizzo.

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