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Rivelati alcuni particolari “pesanti” alla base della guerra tra i clan di Marcianise

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Sono pesanti i particolari che il collaboratore di giustizia Giuseppe Grillo ha raccontato ai magistrati. Particolari che spazzano via, ancora una volta, le nubi e i dubbi sulle dinamiche criminali che diedero vita alla guerra tra i clan di Marcianise. Nei verbali si legge:

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«Aniello Bruno passò coi Letizia dopo essere venuto a conoscenza che Felice Napolitano, detto ‘o capitone, era il responsabile dell’omicidio del padre. Agli inizi del 2014, Aniello Bruno venne a casa mia, mentre mi trovavo agli arresti domiciliari, e mi disse che si era affiliato al clan Letizia e insieme a Primo Letizia gestiva la piazza di droga a Marcianise. In quella stessa occasione, mi disse che lui si era affiancato a Primo Letizia quando aveva saputo che il clan Belforte – in particolare Felice Napolitano – era il responsabile dell’omicidio del padre. Quando fui scarcerato divenni un vero e proprio affiliato al clan Letizia, per il quale sono stato dedito quasi essenzialmente all’attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ma in qualche occasioni ho accompagnato esponenti del clan nel ritiro dei ratei estorsioni. Poi, scoppiò la guerra».

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