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Rino ucciso dal colpo in testa, la compagna di Napoli condannata a 8 anni

Rino ucciso dal colpo in casa, la compagna di Napoli condannata a 8 anni
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Rosanna Oliviero colpì alla testa con un oggetto il compagno provocandone poi la morte al culmine di una lite scoppiata in strada e poi continuata in casa. Per questo motivo il gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’ha condannata, al termine del processo abbreviato, a 8 anni di carcere per l’omicidio preterintenzionale di Rino Pezzullo.

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Vittima dell’aggressione, avvenuta a Vairano Patenora il 12 giugno dello scorso anno, il compagno 44enne morì all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo 5 giorni di agonia. Per la Procura di Santa Maria Capua Vetere – sostituto Giacomo Urbano – che ha chiesto la condanna dell’imputata, difesa da Massimo Caiano, Pezzullo è morto per le conseguenze di un violento colpo al volto sferrato dalla donna, che gli provocò la frattura delle ossa nasali e lo fece cadere a terra all’indietro, circostanza che gli causò un forte trauma cranico con emorragia interna. Determinante la relazione medico-legale realizzata dal consulente nominato dalla Procura.

DALLA LITE ALLA CHIAMATA AL 118

Dalle indagini realizzate è emerso che la coppia litigò in modo acceso mentre erano in auto per le strade di Vairano, poi la discussione proseguì in casa di Pezzullo. Dunque Oliviero chiamò il 118, e ai sanitari spiegò che il compagno aveva avuto un malore; Pezzullo fu portato in ospedale, decedendo dopo qualche giorno.

Dopo la morte del 44enne, i carabinieri si presentarono a casa della donna di Napoli, sospettando che le cose non fossero andate come la 46enne aveva raccontato, anche perché Oliviero presentava un’ecchimosi alla bocca compatibile con un litigio.

I militari sequestrarono l’abitazione della vittima e l’auto dove i due avevano litigato, acquisirono immagini da telecamere di videosorveglianza e testimonianze e ricostruirono l’accaduto. Al processo si sono costituite come parte civile le cinque sorelle di Pezzullo, assistite da Ernesto De Angelis.

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