Home Politica S. Antimo. Dimissioni del sindaco revocate, Treviglio e Chiariello: “Un grande bluff”

S. Antimo. Dimissioni del sindaco revocate, Treviglio e Chiariello: “Un grande bluff”

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Il ritiro delle dimissioni del sindaco Aurelio Russo, ampiamente previste, hanno scatenato la dura reazione delle opposizioni.

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“Tutto secondo copione: un grande bluff!”. Lo afferma Innocenzo Treviglio consigliere comunale di opposizione di centrodestra del Comune di Sant’Antimo commentando il ritiro delle dimissioni del sindaco di Sant’Antimo, Aurelio Russo.“Il disegno politico, personalissimo, del sindaco è chiaro e non ha nulla a che vedere con gli interessi della città – sottolinea Treviglio – e adesso toccherà alla presidenza dell’aula del consiglio comunale”.“Non è un caso infatti che i dissidi tra il primo cittadino e il presidente Castiglione sono cominciati, come abbiamo ampiamente documentato, ben oltre due settimane fa”, prosegue l’esponente di centrodestra.“E non sarà un caso che tutte le prossime mosse del sindaco andranno in un’unica direzione: portare l’aula a sfiduciare il presidente”. “Un’occupazione militare delle istituzioni, insomma, con l’unico evidente scopo di blindare, anzi blindarsi nella sua torre d’avorio insieme ai suoi nuovi e vecchi compagni di ventura. Ventura per lui, sventura per Sant’Antimo”, conclude Treviglio.

 

“Una clamorosa pagliacciata. Le dimissioni farsa del sindaco di Sant’Antimo Aurelio Russo, che arriva persino a strumentalizzare politicamente un violento diverbio per questioni personali tra due consiglieri,  sono uno schiaffo ai cittadini. La sventura continua. Ma non per molto”.
Lo afferma il consigliere Corrado Chiariello, coordinatore dei consiglieri di opposizione di centrodestra del Comune di Sant’Antimo.
“Lo avevamo previsto e i fatti ci hanno dato ragione: tutto costruito a tavolino per restare in sella e continuare a spadroneggiare con i suoi amici e famiglia in città “, sottolinea Chiariello.
“Non si illuda, dopo questa ennesima buffonata- conclude – saremo ancor di più motivati a mandarlo a casa democraticamente. Lo dobbiamo al diritto di questa città di avere una guida e un amministrazione all’altezza delle emergenze e delle difficilissime sfide che l’attendono“.
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