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Blitz contro il clan di camorra, indagato anche il fratello del Boss delle Cerimonie

Blitz contro il clan di camorra, indagato anche il fratello del Boss delle Cerimonie
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C’è anche Sabato Polese, fratello del defunto boss delle cerimonie Antonio, tra le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli. Come riportato dal Il Mattino, il 75enne sarebbe stato indagato per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso, sottoposto a obbligo di presentazione alla polizia e non compare nella compagine societaria del Grand Hotel La Sonrisa.  

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Secondo i magistrati della DDA, Polese avrebbe incontrato un uomo ritenuto esattore del clan di camorra per riferirgli che la polizia aveva acquisito le immagini delle telecamere interne alla nota struttura ricettiva.

IL BLITZ DELLA CAMORRA

Stanotte la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di undici persone (di cui 9 sottoposte alla custodia in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e detenzione a fine di spaccio di droga, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata clan del Rione Moscarella, operante nei comuni di Castellammare di Stabia, Pompei, S. Antonio Abate e zone limitrofe.

In particolare, nel corso delle indagini svolte dalla S.I.S.C.O. di Napoli e dallo SCO, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, sarebbero stati individuati vari episodi estorsivi, posti in essere in danno di alcuni operatori commerciali.
Inoltre, uno degli indagati, benché detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, al fine di pianificare e dirigere le attività estorsive.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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