Home Attualità e Società Sabotaggio Nord Stream, il prezzo del gas sale alle stelle: le conseguenze...

Sabotaggio Nord Stream, il prezzo del gas sale alle stelle: le conseguenze per l’Italia

PUBBLICITÀ

Sabotaggioattentato con detonazione o esplosioni sottomarine: sono queste le tre ipotesi sul tavolo per spiegare cosa è successo al gasdotto Nord Stream. Più quella dell’incidente, che però rimane ancora sullo sfondo. Le linee del Nord Stream 1 e 2 hanno subito danni ‘senza precedenti’ nel tratto di Mar Baltico tra Danimarca e Svezia. E sebbene il gasdotto fosse ormai fermo per la guerra in Ucraina, ad Amsterdam il prezzo del gas – rimasto più o meno stabile – è schizzato fino ai 207 euro al megawattora (+19%). Mentre i giornali tedeschi parlano di sommozzatori assoldati ad hoc per causare la falla.

PUBBLICITÀ

Due esplosioni nel Mar Baltico hanno causato danni senza precedenti ai gasdotti Nord Stream

I sismologi danesi e svedesi avevano registrato nei giorni scorsi due forti esplosioni in mare attorno all’isola danese di Bornholm. La prima alle 2:03 della notte tra domenica e lunedì di magnitudo 1.9, la seconda di 2.3 alle 19:04. Che hanno causato perdita di pressione e tre falle nei gasdotti 1 e 2. Che stanno sprigionando gas facendo ribollire la superficie di quel tratto di mare in aree che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro, come testimoniano le immagini che hanno fatto il giro del mondo.

Il prezzo del gas è schizzato alle stelle: la fuoriuscita durerà una settimana

La fuoriuscita, ha avvertito Copenaghen, durerà almeno una settimana. I gasdotti Nord Stream hanno la capacità di portare in Europa fino a 110 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Il Nord Stream 2, sempre criticato dagli Stati Uniti, di fatto non è mai entrato in funzione. Perché Berlino ha bloccato i lavori dopo il riconoscimento delle repubbliche del Donbass da parte di Mosca. Ovvero da poco prima che cominciasse l’«operazione speciale» di Putin in Ucraina. Invece, la Russia ha chiuso i rubinetti di Nord Stream 1 ad agosto, ufficialmente per problemi tecnici. Successivamente lo Zar ha minacciato di non riaprirli se non fossero state cancellate le sanzioni contro Mosca.

L’Italia non è coinvolta direttamente nello stop ai gasdotti

Per ora Roma continua a importare gas da Mosca. E ha scorte a sufficienza: gli stoccaggi negli stati Ue sono riempiti mediamente all’87%, quelli italiani arrivano all’89%. L’inchiesta dovrà spiegare cosa è successo. Chi avrebbe avuto interesse a danneggiare il tubo? La Stampa, citando fonti di intelligence, spiega che la risposta è “più o meno tutti”. La Russia o qualche suo alleato per far salire i prezzi del gas. Ma un vantaggio da questa situazione ce l’hanno anche gli ucraini, e persino gli americani. Le prime indagini escludono però l’uso di sommergibili. Perché i mezzi marini sarebbero stati rilevati nelle acque poco profonde del mar Baltico. Un’altra ipotesi collega l’episodio all’inaugurazione del Baltic Pipe, avvenuta ieri. Si tratta del gasdotto che collega Norvegia e Polonia. Può trasportare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno verso Varsavia. Infine ci sono le ragioni di politica interna: «Putin starebbe subendo pressioni da Gazprom per riprendere le consegne verso l’Ue. La rottura del gasdotto chiude definitivamente questa possibilità».

 

PUBBLICITÀ
Exit mobile version