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Salvatore morto in Galleria Umberto 10 anni fa, il Comune di Napoli rifiuta la mediazione per il risarcimento

salvatore giordano galleria umberto
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Il Comune di Napoli dice no all’invito formale alla mediazione per la morte di Salvatore Giordano, il 14enne morto a causa di alcuni pesanti frammenti di stucco piovutigli addosso in Galleria Umberto I, il 5 luglio del 2014.

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A rendere nota la notizia, gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che difendono gli interessi dei genitori di Salvatore, i quali hanno deciso di rivolgersi alla Corte dei Conti “per tutte le valutazioni e provvedimenti del caso”. Gli avvocati Angelo e Sergio Pisani chiedono “giustizia” e invitano il sindaco “a interessarsi dei diritti dei cittadini vittime del comune, anziché solo di “opere di stracci’ esposti in piazza municipio e pagate con le tasse dei contribuenti”.

Salvatore Giordano morto in Galleria Umberto il 5 luglio di 10 anni fa, gli avvocati di famiglia attaccano il Comune di Napoli

“Per dieci anni – ricordano gli avvocati – sono rimaste inascoltate le legittime richieste e mortificati i diritti degli eredi della vittima, sia dal Comune di Napoli, sia dalle società di assicurazione. E continua il vergognoso scaricabarile in spregio di ogni norma e buonsenso. Il Comune di Napoli, tramite il suo ufficio legale, ha gia fatto sapere tramite pec di non voler presenziare alla mediazione per la liquidazione danni alle vittime della sua illegittima condotta, costringendo i familiari del piccolo Salvatore e forse anche i loro eredi a processi infiniti”.

Per i due legali “l’ostinazione del Comune crea non solo un enorme danno emotivo alle vittime ma espone lo stesso ente a un grave danno economico e di immagine. A breve saremo a dieci anni dall’evento per il quale le responsabilità del Comune sono più che evidenti, non avendo mai transennato i marciapiedi sottostanti ai crolli della Galleria, che da mesi annunciavano una possibile tragedia”.

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