Home Attualità e Società Scandalo all’ospedale di Giugliano, servizio d’assistenza notturno abusivo: “60 euro a notte”

Scandalo all’ospedale di Giugliano, servizio d’assistenza notturno abusivo: “60 euro a notte”

Scandalo all'ospedale di Giugliano, servizio d'assistenza notturno abusivo 60 euro a notte
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L’inchiesta di Luca Abete sull’ospedale di Giugliano ha portato alla luce un servizio abusivo di “notti a pagamento” messo in atto da alcuni O.S.S. della struttura. Il servizio andato in onda a ‘Striscia la Notizia‘ ha visto come protagonista la struttura ospedaliera di Giugliano. Pare che all’interno dell’ospedale alcuni operatori socio sanitari avessero iniziato un servizio di “doppi turni” abusivo. Oltre al loro turno, già pagato, gli operatori infatti si prestavano come “vigilanti” notturni.

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La scoperta di Luca Abete 

Le immagine del servizio di Luca Abete mostrano un dialogo all’interno dell’ospedale. L’inviato chiede informazioni sul servizio d’assistenza notturna al fianco del paziente. “Eh si non ti preoccupare, dopo vediamo in reparto” queste le parole dell’uomo alla richiesta d’assistenza. Continuando con il dialogo l’uomo conferma più volte la possibilità di richiedere assistenza a qualcuno, specificando che il servizio fosse “ovviamente a pagamento“. La rata del servizio abusivo era di 60 euro a notte. L’uomo conferma inoltre che i servizi sono messi in atto da alcuni operatori socio sanitari della struttura. Alla domanda di conferma sul pagamento: “Lo devo pagare a parte?” l’uomo risponde: “Si, il lavoro lo fanno a parte, la notte la fanno a parte“.

L’inviato nel servizio di Luca Abete procede poi parlando direttamente con il colpevole della truffa. Ovviamente “sotto copertura”. All’interno di una delle camere della struttura inizia il confronto per avere informazioni sul servizio. Dalle parole dell’operatore evince un vero e proprio servizio abusivo, di doppi turni per la “vigilanza notturna”. Alla richiesta d’effettuare un servizio notturno l’operatore con tranquillità accetta: “La notte la posso fare, la sopra non fanno salire nessuno la posso fare solo io che ci lavoro“. Insieme a “qualcun’altro che lavora sempre la” la notte è possibile farla, rassicura.

L’inviato che finge di aver bisogno del servizio notturno chiede allora se il pagamento deve essere effettuato alla struttura. “No, questo no, non lo sa a struttura” queste le parole di risposta dell’operatore, a conferma del servizio abusivo. “Non si potrebbe, non si dovrebbe fare – continua poi – sono 26 anni che faccio questo“. Il servizio non è però gestito solo da lui, infatti l’operatore spiega che nel caso in cui lui fosse già impegnato con un’altra “notte” potrebbe chiedere ad un collega di essere sostituito. Scoperta l’attività abusiva Luca Abete procede nel rintracciare e fermare l’operatore nel bar vicino la struttura.

L’operatore però inquadrato dalla telecamera e interrogato al microfono di Abete nega tutto. “Nessuno, nessuno, non fa niente nessuno” queste le parole dell’uomo alle accuse di Luca Abete. Poi “confessa” qualcosa: ” Prima del covid, mettevo delle persone a lavorare, ma non prendevo niente io“. “Lavoravano loro e loro si prendevano i soldi” queste le parole dell’operatore. Ancora più grave se fosse questa la versione dei fatti veritiera. Luca Abete ha poi telefonicamente messo al corrente il direttore san. dell’ospedale, il dottor Nunzio Quinto.

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