Home Cronaca Sciame sismico nell’area Flegrea, il direttore dell’Invg parla dopo le scosse

Sciame sismico nell’area Flegrea, il direttore dell’Invg parla dopo le scosse

Sciame sismico nell'area Flegrea, il direttore dell'Invg parla dopo le scosse
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«La situazione è in evoluzione, ma non abbiamo riscontrato un peggioramento nell’andamento. Il nostro istituto monitora come sempre l’andamento h24 e anche adesso in 15 stiamo lavorando per capire quali variazioni ci sono». Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Invg, Mauro Antonio Di Vito parlando a InterNapoli.it cerca di rassicurare la popolazione dell’area dei Campi Flegrei, a partire da quella di Pozzuoli, preoccupata dalle continue scosse di terremoto avvertite a partire da questa notte. In molti, per lo spavento, sono scesi in strada nel puteolano, temendo il peggio. Le scosse sono state avvertire anche nel quartiere napoletano di Pianura, a Quarto e Bacoli.

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«Sino ad ora – spiega il direttore Di Vito – sono stati segnalati oltre 100 eventi superiore a zero. Quella più forte è stata una scossa di magnitudo 3.6, senza però che questa abbia provocato danni ad abitazioni ed edifici come è stato confermato dagli amministratori locali (di Pozzuoli, Bacoli, Napoli, Quarto ndr.) Continueremo a capire il trend cercando di intervenire in modo tempestivo: voglio rassicurare tutti».

L’AGGIORNAMENTO DELL’INGV DELLE ORE 16

Dalle ore 01:57 (ora locale) del 18 agosto 2023 è stato registrato uno sciame sismico ai Campi Flegrei costituito da circa 100 eventi con magnitudo (Md) ≥ 0 e magnitudo massima 3.6 ± 0.3, registrati dalla Rete di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli epicentri sono localizzati nell’area Accademia-Solfatara (Pozzuoli).

Di Vito ha dato un aggiornamento alle ore 16: “La dinamica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile. I parametri geofisici e geochimici analizzati, sia in pozzo che nelle emissioni idrotermali, indicano il perdurare della dinamica in corso, con sollevamento del suolo, che presenta nell’area di massima deformazione al Rione Terra una velocità media di circa 15 mm/mese dagli inizi del 2023, e assenza di variazioni geochimiche significative nell’ultima settimana. Anche l’analisi dei dati di deformazione planimetrica del suolo non mostrano variazioni significative rispetto alla caratteristica forma radiale dall’area centrale di Pozzuoli. Allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità”.

Le scosse di questa notte e questa mattina

Nello specifico, questa mattina tra le 6.10 e le 6.22 sono state registrate scosse di magnitudo 2.8 (profondità a due chilometri), di magnitudo 2.5 (profondità a un chilometro) e un’altra di 3.3 di magnitudo (profondità di due chilometri). Altre scosse sono state avvertite attorno alle 2 di notte di superiore a 1 e 2 di magnitudo a seconda dei vari eventi.

Il fenomeno

Ma cosa sta succedendo? Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Invg Di Vito, spiega: «Da un po’ di anni i campi flegrei sono soggetti a una situazione non tranquilla. La deformazione del suolo e della roccia della zona della Solfatara provoca le scosse come oramai siamo abituati a vedere. Le scosse di solito avvengono in superfice, ma il loro magnitudo non è elevato». Tra gli eventi più importanti quello del marzo 2022 quando il magnitudo fu di 3.6. Tra gli eventi più significativi, ricordano gli esperti, quelli del biennio 1982-1984. Nell’area di Pozzuoli e dintorni si assiste anche al fenomeno del bradisismo, ossia un periodico abbassamento o innalzamento del livello del suolo.

«L’area dei campi flegrei ha le caratteristiche che determinano certi fenomeni. Vediamo le evoluzioni ma, ripeto, non si assiste a un peggioramento attualmente» conclude il direttore Di Vito.

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