Home Cronaca Scritte naziste sul cancello della scuola a Secondigliano, scatta la cancellazione

Scritte naziste sul cancello della scuola a Secondigliano, scatta la cancellazione

Scritte naziste sul cancello della scuola a Secondigliano, scatta la cancellazione
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Stamattina la polizia è intervenuta all’esterno della scuola Parini a causa della comparsa di scritte naziste sul cancello esterno della scuola. Gli uomini del commissariato di Secondigliano, diretti dal vice questore Raffaele Esposito, sono giunti in via Cupa Fosso del Lupo ed hanno provveduto alla cancellazione della svastica e della parola fuhrer.

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PREOCCUPANTE FENONEMO NEO-NAZISTA

Lo scorso 15 novembre il personale della Polizia di Stato, D.I.G.O.S. di Napoli e Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – UCIGOS, con il Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, eseguirono una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica partenopea, nei confronti di cinque indagati per i reati di seguito indicati, connessi alle attività di una associazione sovversiva, di stampo neonazista, negazionista e suprematista, denominata Ordine di Hagal, strutturata in maniera verticistica ed avente sede in località Marigliano.

Nello specifico 4 soggetti furono sottoposti alla custodia cautelare in carcere per il delitto di “Associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico”, di cui all’art. 270 bis co.1, 2, 3 c.p., in quanto ritenuti gravemente indiziati di avere costituito, organizzato, promosso e finanziato “un’associazione per delinquere, operante anche attraverso la diffusione del sito web dell’Associazione “Ordine di Hagal” e l’utilizzazione di altri social media, finalizzata al compimento di atti eversivi violenti, istigazione a delinquere, apologia e negazionismo, con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, diretta e idonea a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici e sociali nonché quello politico e giuridico dello Stato, avente carattere e finalità neonazista, suprematista e di discriminazione razziale, etnica, e religiosa.

USAVO FACEBOOK

Gli indagati sono stati, altresì, ritenuti gravemente indiziati del delitto di cui all’art. 604 bis co.1 lett. a e b, e co. 3 c.p. “per avere compiuto attività di propaganda delle idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, e di istigazione a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali ed etnici, fondati anche sulla minimizzazione in modo grave e sulla apologia della Shoah.

La quinta persona fu sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a Roma, in quanto gravemente indiziata del delitto di “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa” previsto dall’art. 604 bis c.p. poiché, “attraverso il social media Facebook scambiava, diffondeva e propagandava materiali, testi e video nel web, in modo che derivasse concreto pericolo di diffusione, di ideali neonazisti e suprematisti fondanti in tutto o in parte sulla discriminazione per motivi razziali nonché sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra”.

Contestualmente furono eseguite anche 26 perquisizioni personali, domiciliari ed informatiche, nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone, nei confronti di altre persone, alcune indagate ed altre emergenti dalle indagini, poiché in contatto con le persone arrestate attraverso i social ed i canali dedicati nel complesso circuito nazionale neonazista.

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