Secondo le dichiarazioni della Cnn un individuo nella contea di Deschutes avrebbe subito uno dei contagi, ad oggi, più paradossali e preoccupanti di sempre. Si tratta della peste bubbonica. Secondo il personale sanitario il contagio sarebbe partito dal gatto della persona in questione. Dopo la prelevazione della verità, avendo appurato che la sintomatologia fosse conforme ai caratteri della peste la sanità del posto ha fornito i farmaci necessari per la cura della malattia.
Un nuovo caso di Peste
Si tratta del primo caso di peste da un tempo complessivamente lungo registrato in Oregon. L’ultimo, infatti, si collocava nel 2015. Ad essere colpita, secondo le notizie provenienti dalla Cnn, una persona nella contea di Deschutes. Secondo i sanitari, la malattia si sarebbe trasferita dal gatto al suo proprietario. Dopo aver appurato l’entità della malattia, gli infetti hanno ricevuto tutto il supporto medico e farmaceutico possibile per la cura dei sintomi. Tra le medicine selezionate ci sono antibiotici comuni come la gentamicina e i fluorochinoloni, indicati come trattamento primario per la cura della peste.
Il rischio di contagio non dovrebbe estendersi
La situazione non dovrebbe risultare degenerativa in quanto il paziente ha ricevuto le cure nella prima fase della malattia, prima che la peste potesse svilupparsi insieme all’apice del contagio. L’interrogativo che, nonostante tali rassicurazione, desta ancora inquietudini per la Cnn è l’idea che una malattia, credutasi debellata dopo l’atroce massacro nel corso del medioevo possa ancora essere fonte di contagio e, nei casi peggiori, di vittime. La risposta che la sanità ha raggiunto dinnanzi a a queste ‘incongruenze temporali’, vede come motivazione del contagio di questa malattia, per certi versi desueta, l’esistenza di un serbatoio animale. Non a caso il batterio che ha infettato la persona in questione proveniva dal suo gatto. Risulta, di conseguenza, impossibile debellare del tutto la malattia perché i batteri promotori della peste attaccano anche gli animali ed è difatti impossibile attuare una cura preventiva su tutti i membri della fauna.
