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Sei un imprenditore e vuoi sapere come pagare meno tasse? Il parere della Dott.ssa commercialista Giuliana di Caprio

Giuliana di Caprio
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Uno degli argomenti che maggiormente interessa le aziende è quello riguardante la possibilità di RISPAMIARE LE IMPOSTE.
Pagare meno tasse in modo del tutto legale è possibile, basta soltanto conoscere la normativa fiscale, per poterla sfruttare a proprio favore. Mi rendo conto che non sia semplice studiarsi la normativa fiscale riguardante imprese e professionisti , ma per questo ci sono i consulenti fiscali.
Quello che molti di voi ignorano è che per pagare meno tasse bisogna pianificare l’aspetto fiscale della vostra attività.
Per pagare meno tasse poco importa sei più o meno bravo nel tuo lavoro, quello che importa è come il tuo consulente (dottore Commercialista) riesca a seguirti attentamente. Perchè il successo o il fallimento della tua azienda dipende dal lavoro del tuo commercialista. Per fare questo è molto importante consolidare un rapporto di collaborazione.

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Per comprendere i metodi (legali) per ridurre il carico fiscale per essere di aiuto ai molti lavoratori autonomi che operano in Italia, occorre essere sempre attenti a sfruttare al massimo le opportunità che ci vengono offerte.
Per pagare meno tasse devi trovare il giusto consulente fiscale. Mi riferisco al consulente fiscale giusto per te, per il tuo business, e per il rapporto di reciproca fiducia e collaborazione che deve instaurarsi tra di voi. Il consulente fiscale per fare nel modo migliore il suo lavoro ha bisogno di essere sempre al centro della tua attenzione perché è tramite la sua collaborazione che potrai ottenere risultati migliori ed arrivare a pagare meno tasse.
La vera parola magica per ridurre la tassazione di un’attività riguarda la corretta gestione dei costi. Molti imprenditori o professionisti non sanno, non sono stati informati, o ancora peggio non curano adeguatamente i costi legati alla propria attività. Pensa al biglietto del treno o della metro, all’aggiornamento professionale, al quotidiano di settore, al pranzo al ristorante, o ai rifornimento di carburante.

Queste sono soltanto alcune delle spese che i lavoratori autonomi sostengono quotidianamente. Tuttavia, soltanto pochi imprenditori sanno come trattare a proprio vantaggio questi costi per ridurre il proprio carico fiscale.
Spesso si pensa che siano solo importi di piccola entità, poche decine di euro al giorno, invece, a fine anno tutte queste spese possono formare una cospicua somma, che con gli opportuni accorgimenti potrà essere dedotta dal reddito imponibile , e quindi ti permetterà di pagare meno tasse. Facile starai pensando, e invece non le è per niente!Molti imprenditori con cui parlo in consulenza credono di stare già facendo questo tipo di attività. Infatti, ogni trimestre portano al proprio commercialista tutti i costi della propria attività sostenuti nell’ultimo periodo Tuttavia, molto spesso accade che anche i costi documentati da fattura, spesso non possono essere dedotti, magari perché non riguardanti l’attività, oppure perché non giustificati nella maniera corretta.

Quello che non sapete, è che molti dei costi che portate spesso non portano ai risultati sperati perché non giustificati nella maniera più corretta, e per questo vengono scartati, e quindi non considerati nella vostra contabilità legata all’attività professionale. Per questo motivo, una corretta gestione dei documenti è fondamentale per pagare meno tasse.
Ogni costo sostenuto, se documentato consente una detrazione fiscale, variabile a seconda della normativa, ma pur sempre una piccola deduzione.
Per poter sfruttare la deduzione è necessario che il costo sostenuto sia effettivamente sostenuto dal professionista o imprenditore, cioè sia dimostrato da una fattura
Se ci pensi bene, quante volte ti è capitato di non farti rilasciare fattura, quando sei fuori a pranzo per lavoro. Ebbene ognuna di queste volte devi ricordarti che è un’occasione persa per pagare meno tasse. Una volta capito questo segreto, ecco che il tuo modo di vedere la vita quotidiana cambierà, in funzione dell’inerenza o meno del costo sostenuto con la tua attività professionale.

A questo punto possiamo andare ad analizzare più in dettaglio quali sono i costi che puoi sfruttare, e quindi dedurre dal tuo reddito . Ricordati bene che tutto questo è assolutamente legale, in quanto si tratta dei costi, previsti dal DPR n. 917/86, ovvero il nostro Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Per il professionista o imprenditore sono deducibili dal reddito imponibile tutte le spese sostenute nell’esercizio della propria attività ed attinenti alla stessa, secondo il principio di inerenza.
Per verificare se un costo sostenuto rispetta il principio di inerenza, è necessario verificare se lo stesso è da imputare alla sua vita personale o professionale o aziendale Solo in questo secondo caso il costo diventa deducibile dal reddito e l’Iva sarà totalmente detraibile. Esempi di spese generalmente deducibili sono:
● Acquisto di libri e riviste professionali;
● Acquisto di cancelleria, materiali di consumo e valori bollati;
● Spese per lavoro dipendente e prestazioni di lavoro autonomo occasionale;
● Utenze intestate allo studio professionale o all’azienda;
● Acquisto di beni strumentali per l’esercizio dell’attività.
Pensate a quante volte avete acquistato un libro o vi siete recati in cartoleria per acquistare del materiale e non vi siete fatti rilasciare fattura, in pratica tutte occasioni sprecate per pagare meno tasse.
– Spese Parzialmente Deducibili
Accanto a spese completamente deducibili, vi sono altre categorie di spese che i professionisti o imprenditori sostengono ma che il legislatore fiscale consente di dedurre soltanto in maniera parziale. Vediamo i casi principali:
– Beni Immobili:
Per i beni immobili è necessario fare una distinzione. Se l’immobile ha categoria catastale A/10 (uffici) ed è acquistato uso studio la relativa deduzione, avverrà per il tramite delle quote di ammortamento annuali, se viene acquistato, mentre con i canoni di affitto, se condotto in locazione. In ogni caso sarà deducibile tutto il costo sostenuto, al 100%.
Il discorso però cambia qualora si decida di destinare la propria abitazione a luogo di esercizio della propria attività. In questo caso, si parla di utilizzo promiscuo dell’immobile, nel quale verrà svolta l’attività. I costi sostenuti per l’acquisto, l’affitto o i costi di gestione dell’immobile saranno deducibili al 50%. L’Iva è indetraibile.
– Autovetture
Le spese per l’autovettura che riguardano i costi di manutenzione e la spesa per acquisto di carburanti (documentata con scheda carburante), sono deducibili al 20% o al 40% a seconda dell’attività. L’Iva, invece è detraibile al 40%.
La quota annuale di ammortamento è sempre deducibile al 20% nei limiti del costo del bene nel limite di €. 18.075,99. Nel caso in cui l’autovettura sia acquistata in leasing la deducibilità dei canoni è subordinata al fatto che la durata del leasing non sia inferiore al periodo di ammortamento ordinario previsto dai coefficienti fiscali (4 anni).
Se, infine, l’auto viene acquisita tramite locazione i relativi canoni sono deducibili al 20% e fino al limite di €. 3.615,20 annui.
– Telefoni Cellulari
I costi legati ai telefoni cellulari sono deducibili all’80% sia che riguardino l’affitto, la locazione o il leasing di telefonia mobile e fissa.
Per questi costi il legislatore fiscale, in un certo senso forfettizza il costo, anche se il bene viene utilizzato esclusivamente per l’esercizio della professione. L’Iva è detraibile al 50% per le utenze da cellulare e al 100% per il traffico da telefono fisso.
– Spese Alberghi E Ristoranti
Sono deducibili anche le spese di vitto e alloggio al 75% del loro ammontare semprechè il totale delle spese sostenute nell’anno non sia maggiore del 2% dei compensi percepiti nell’anno di imposta.
Tali spese se sono documentate da fattura l’Iva è totalmente detraibile, se documentate da ricevuta fiscale l’Iva è indetraibile.
– Spese Di Rappresentanza
Si tratta di spese per viaggi turistici per attività promozionali, spese per feste o ricevimenti, inaugurazioni, mostre e fiere etc. Sono spese considerate deducibili se sono inerenti all’attività svolta e nel limite del 1% dei compensi percepiti.
L’Iva è totalmente indetraibile, in ogni caso.
Corsi di aggiornamento professionale
Le spese sostenute dal professionista per l’aggiornamento professionalesono deducibili dal reddito professionale nella misura del 100%.
Un’altra variabile molto importante che può portare a pagare meno tasse è la scelta della forma giuridica adeguata. E’ fondamentale, infatti, in relazione al tipo di attività svolta e alle prospettive di crescita e fatturato che si vanno ad individuare, scegliere tra ditta individuale e società.
Un altro aspetto che molti sottovalutano è l’ausilio del vostro consulente fiscale.
Oggi molti imprenditori si affidano semplicemente al consulente che offre il prezzo più vantaggioso per la gestione degli adempimenti fiscali, pensando che il valore aggiunto che questo professionista possa offrirvi sia limitato: quanto di più sbagliato!
L’ausilio di un commercialista esperto e preparato è fondamentale per ridurre il carico fiscale, e questo ausilio spesso si traduce in un costo più elevato, ma che sicuramente è compensato dal minor carico fiscale ottenuto ogni anno.
Il commercialista puo’ essere di aiuto se riesce a calibrare su ogni anno il giusto carico fiscale, ad esempio Voi sapete che ogni anno dovete pagare gli acconti per l’anno successivo. In pratica il carico fiscale di ogni anno è dato dal saldo delle imposte dell’anno fiscale passato e gli acconti previsti per l’anno fiscale in corso. Ebbene questi acconti sono proprio una leva importante per limitare il carico fiscale. Tali acconti possono essere calcolati basandosi sul carico fiscale dell’anno precedente, oppure sul carico fiscale dell’anno in corso.
Quello che la maggior parte dei consulenti fiscali effettua, è far pagare gli acconti sulla base dell’anno precedente. Come vi sarete resi conto anche voi, non tutti gli anni il vostro reddito è uguale, alcune volte sale altre scende.
Ebbene nei momenti in cui scende, se non si parametra anche il carico fiscale sulla base di questa diminuzione, si rischia di mettere in seria difficoltà l’imprenditore, che si sente oberato da un carico fiscale, effettivamente eccessivo. La normativa fiscale permette tutto questo, attraverso la determinazione degli acconti d’imposta con il c.d. “metodo previsionale“.
Per questo motivo, agire sul carico fiscale effettivo dell’anno in corso è una leva fondamentale per ridurre, o meglio adeguare il carico fiscale all’effettivo reddito del professionista.
Una corretta pianificazione fiscale di questo tipo può portarvi anche ad una riduzione significativa delle imposte da versare, restando del tutto al riparo da possibili contestazioni.
Conclusioni
In questa breve guida spero di essere riuscita a trasmettervi che per un professionista o imprenditore pagare meno tasse, in maniera del tutto legale è possibile, basta soltanto cambiare la propria mentalità, fare maggiore attenzione e scegliere bene il proprio consulente fiscale.
Avere accanto il giusto consulente fiscale può fare davvero la differenza, determinando il successo o l’insuccesso della vostra azienda

 

 

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