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Omicidio di Lello Perinelli, condannato il killer: pena dimezzata rispetto alla richiesta del Pm

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Ha evitato il massimo della pena, ovvero 30 anni di reclusione, incassandone poco più della metà. Poco fa c’è stata la sentenza a carico di  Alfredo Galasso, reo confesso dell’omicidio di Raffaele Perinelli, detto Lello, Perinelli, il calciatore 21enne assassinato con una coltellata al petto, davanti a un circolo ricreativo di Miano, a Napoli, il 6 ottobre del 2018. Alfredo Galasso è stato condannato alla pena di 17 anni di reclusione, la richiesta del pm Capuano invece era stata 30 anni. Il processo si è svolto con la formula del rito Abbreviato dinanzi al gip Pietro Carola.

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Nella precedente udienza l’assassino ha chiesto perdono alla famiglia, in particolare alla mamma e alla sorella di Raffaele, Adelaide Porzio e Francesca, difese dall’avvocato Enrico Di Finizio, le quali hanno sempre sostenuto che l’uccisione di Lello, dopo una violenta lite scoppiata in una discoteca, una settimana prima dell’assassinio, fosse stata premeditata da Galasso, persona che i Perinelli conoscevano bene.

Nel corso della requisitoria il pm ha più volte sottolineato la scelta di Raffaele di intraprendere la strada della legalità malgrado fosse figlio di un camorrista e malgrado il contesto «a rischio» nel quale viveva. Dichiarazioni accolte con soddisfazione dalla madre e dalla sorella della giovane vittima, Adelaide Porzio.

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