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Sesso orale, dolci e ricariche telefoniche: nei video le ‘spintarelle’ nel comune di Castel Volturno

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Emergono nuovi dettagli nella bufera che nei giorni scorsi ha colpito il comune di Castel Volturno. Bastava anche una semplice ricarica telefonica da 20 euro e un vassoio di zeppole per far attivare il funzionario dell’ufficio tecnico di Castel Volturno Antonio Di Bona (che ha fatto scena muta durante l’interrogatorio) e dare una ‘spinta’ al rilascio di certificazioni urbanistiche.

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Nel quadro generale, come sottolineato nei giorni scorsi, emergono anche dettagli hot. Ci sono anche filmati dei rapporti sessuali, utilizzati come merce di scambio per ottenere favori sulle licenze edilizie. Nell’ambito dell’inchiesta sono emersi, come annuciato nella conferenza stampa dell’11 gennaio, dove si è appreso che, grazie alle intercettazioni ambientali, è stato possibile venire a conoscenza di incontri sessuali all’interno degli uffici comunali. Come ricostruito dai pm Giacomo Urbano e Vincenzo Quaranta gli incontri si sono tenuti sia all’interno del Comune che all’esterno.

Come ricostruito dai pm Giacomo Urbano e Vincenzo Quaranta, titolari dell’inchiesta, gli incontri di natura sessuale, puntualmente registrati dagli investigatori attraverso filmati ed intercettazioni, si sono tenuti sia all’interno del Comune che all’esterno.

L’episodio più scabroso contenuto nel provvedimento cautelare, come riportato dal sito edizionecaserta, è quello registrato nel dicembre 2016: un rapporto orale consumato in ufficio mentre le due persone si scambiano gli incartamenti della pratica. Poi si capta una frase:“Mamma mia….è una cosa fuori misura”. Infine un “mo stiamo a posto”, a operazione ultimata.

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