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Blitz contro la 167 di Arzano, la ‘sfilata’ del clan e il concerto all’esterno del carcere

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Un corteo per ribadire il controllo del territorio. Una sfilata vera e propria per le strade di Arzano in un periodo ‘delicato’ dal punto di vista degli assetti criminali. Anche un’occasione religiosa, come una comunione, viene dunque ‘piegata’ agli interessi utilitaristici del clan di appartenenza. Una logica perversa che anche ad Arzano ha fatto presa come documentato nell’ultima ordinanza che ha di fatto decapitato i vertici del gruppo della palazzine della 167. La prima ‘sfilata’ quella del giugno 2019 (riportata da Internapoli, leggi qui) quando il corteo è capeggiato da Mariano Monfregolo. Corteo che sarà motivo di discussione tra lo stesso Mariano e il fratello Giuseppe Monfregolo durante una conversazione registrata in carcere.

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La ‘sfilata’ di motorini del 2019 e i timori di Giuseppe Monfregolo

Mariano minimizza con il fratello la portata dell’episodio, soprattutto paragonandolo al comportamento di coloro che avevano organizzato un vero e proprio concerto all’esterno del carcere di Secondigliano in occasione dell’onomastico di Pietro Cristiano con la significativa partecipazione di due cantanti neomelodici. Mariano Monfregolo spiega al fratello e alla cognata le ragioni del suo gesto: «Non ci possiamo fare un giro sul motorino Marià…ma che dobbiamo fare, quelli già non hanno voglia…Annarè…poi vedono pure che tu non sei nessuno…che comanda più questa gente che tu…dice…Marià…e domani allora viene quello mi fai anche dare uno schiaffo? ma…Marià…ma io me ne vado proprio a lavorare, o frat…ci avete rotto le palle…ecco…ieri, ci dobbiamo fare un giro sul motorino? io per non dire Anto, ma dove andiamo, aspetta…dice Marià…ma che madonna…ma pure una volta al giorno…dobbiamo uscire da questo rione…ci dobbiamo fare un giro con i motorini». Il fratello sembra più realista chiarendo che quel corteo potrebbe essere motivo di ulteriori tensioni con i Cristiano che potrebbero dunque trovare la ‘scusa’ per cacciarli da Arzano.

Il corteo in Ferrari ad Arzano nel giugno 2019

Oltre al concerto organizzato all’esterno del carcere vi è stata un’altra ‘manifestazione di potere camorristico’ come riportata nell’ordinanza, e cioè la comunione del figlio di Pasquale Cristiano che, nel giugno dello scorso anno, aveva organizzato un vistoso corteo di autovetture di lusso, evidentemente finalizzato a riaffermare la presenza sul territorio. Cristiano, che in quell’occasione si rese protagonista di un carosello a bordo di una Ferrari,  per gli inquirenti mise in atto una vera e propria provocatoria prova di forza finalizzata all’affermazione della sua presenza sul territorio.

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