Home Cronaca “Siamo morti anche noi”, il dolore della famiglia di Francesco Della Corte

“Siamo morti anche noi”, il dolore della famiglia di Francesco Della Corte

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”Questi ragazzi sono dei diavoli, hanno Satana in corpo. Sono stati plagiati, forse. Hanno preso, come si,dice a Napoli, la ”capata”. Intanto mio zio non c’è più perché questi adolescenti volevano sentirsi potenti. È assurdo”. Sono le parole di Federica, la nipote di Francesco Della Corte, a commento dell’arresto dei 3 ragazzini di 16 e 17 da parte della polizia perché rei di aver aggredito il vigilante della Security Service all’esterno della metropolitana di Piscinola per sottrargli la pistola d’ordinanza. ”Rivedo le immagini della loro fuga-aggiunge Federica- e mi viene da pensare che questi soggetti sono soltanto delle bestie. Non credo che neanche il carcere basti per loro. Ma la cosa maggiormente straziante è che con ogni probabilità la morte di mio zio non servirà a nulla perché aggressioni di questi ragazzini ce ne saranno ancora e i vigilanti continueranno ad essere presi di mira”.

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Federica, la portavoce della famiglia Della Corte in questa tragica storia, confessa ”di aver sempre sospettato che dietro ci potesse essere un gruppo del genere, che spesso sono definiti come baby gang. Non è il primo caso e non sarà l’ultimo. Abbiamo sempre sperato e creduto che zio Franco si potesse svegliare sebbene fosse in terapia intensiva. Sapere che non ce l’ha fatta, è un’altra assurdità. Siamo morti anche noi, dentro”.

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