Rudi Garcia è il nuovo allenatore del Napoli. La società partenopea annuncia l’ingaggio del tecnico francese, che tra il 2013 e il 2016 ha guidato la Roma. “Ho il piacere di annunciare che, dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli. A lui il più sincero benvenuto e un grande in bocca al lupo!”, scrive su Twitter il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis.
Una scelta di continuità quella di Garcia, sia per carattere che per modulo. Infatti anche lui come Spalletti ha un carattere duro, ma allo stesso tempo è amante del calcio d’attacco e pressing alto.
Rudi Garcia, frasi e gesti celebri: dal violino alla chiesa al centro del villaggio
“Abbiamo riportato la chiesa al centro del villaggio”. Alzi la mano chi non l’ha mai sentita: ma di frasi pronunciate dal nuovo allenatore del Napoli Rudi Garcia ce ne sono davvero tante, molte concentrate nel triennio vissuto da allenatore della Roma. “E’ un peccato che a Torino l’area sia larga 17 metri”, pronunciata dopo la partita con la Juventus può essere un gustoso antipasto della rivalità sportiva futura tra azzurri e bianconeri. O anche “la fortuna si provoca, non arriva da sola”, “Chi contesta la Roma non è tifoso della Roma, al massimo è della Lazio“. Sulla filosofia di gioco poi, è chiaro il Garcia-pensiero: “Difendere bene è una forza della squadra intera, non solo dei centrocampisti o dei difensori. Abbiamo 11 giocatori che difendono insieme e questa è la cosa più importante”. Il calcio poi, “è un gioco anche di contatto: non è il ping pong o la danza”. E anche nelle sconfitte può sempre esserci un risvolto positivo: “Sono stato fiero dei miei giocatori, hanno dimostrato personalità ed è stata tutto tranne che uno sconfitta“.
Tante anche le sfide con i cugini della Lazio, che peraltro hanno ispirato anche la “Chiesa al centro del villaggio”: per Garcia il derby “non si gioca, si vince”. Non solo frasi però: anche gesti celebri passati alla storia. Uno su tutti? Il celebre violino nei confronti dell’arbitro Rocchi durante Juve-Roma del 2014 dopo il rigore trasformato da Tevez per un tocco di mano che il direttore di gara aveva giudicato avvenuto all’interno dell’aera.
La carriera di Rudi Garcia
- Garcia, che ha firmato un biennale con opzione per il terzo anno, raccoglie la pesante eredità di Luciano Spalletti che ha lasciato gli azzurri dopo la vittoria dello scudetto;
- Corsi e ricorsi storici visto che a gennaio 2016 Spalletti venne scelto dalla Roma dopo l’esonero di Garcia. Stavolta si ripete il copione, ma a parti inverse
- Classe 1964, Rudi Garcia inizia la sua carriera in panchina tra i dilettanti nel Corbeil-Essonnes nel 1994. Prima come calciatore-allenatore, poi concentrandosi solo sulla guida tecnica;
- Grazie a Robert Nouzaret, Garcia approda al Saint Etienne dove ricopre il ruolo di assistente e match analyst. Nell’inverno 2001, dopo le dimissioni di Toshack, Garcia viene promosso alla guida della squadra, affiancato da Jean-Guy Wallamme nelle vesti di giocatore-allenatore.
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- Dopo le esperienze con Digione e Le Mans, Garcia ha la grande chance nel 2008 quando passa al Lille. Con Les Dogues inizia una lunga scesa che porta alla storica doppietta nella stagione 2010-2011: prima la vittoria della Coppa di Francia, poi la Ligue 1 che il Lille non conquistava da 57 anni
- La data che segna l’arrivo in Italia di Rudi Garcia è il 12 giugno 2013, quando la Roma ufficializza l’accordo biennale con l’allenatore francese. “Siamo convinti che sia la scelta giusta per la Roma” disse l’allora AD Italo Zanzi. “Sono in contatto con la Roma da due anni – spiegò l’allenatore – La Roma è un club che deve vincere, sono contento di essere qui proprio perchè c’è questa voglia.
- La prima stagione è la migliore per Garcia. La Roma inizia il campionato con una serie di dieci vittorie consecutive, perdendo la prima partita solo alla diciottesima giornata contro la Juventus.
- La Roma registrò quell’anno il record di punti in una singola stagione (84), ma chiuse al secondo posto in classifica alle spalle dei bianconeri di Antonio Conte
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- Garcia raggiunse quota 50 vittorie in Serie A dopo 84 match disputati. Meglio di lui nella storia sono riusciti a fare soltanto Marcello Lippi (impiegò 81 partite) e José Mourinho (dopo 77 incontri)
- Nel gennaio 2016 si consuma il suo addio alla Roma, esonerato come detto per far posto a Spalletti, e circa dieci mesi dopo decide di tornare in Francia, firmando con il Marsiglia.
- L’anno successivo, il 2017/18, riesce a portare la squadra fino alla finale di Europa League, poi persa contro l’Atletico Madrid
- Dopo l’esperienza con l’OM (terminata nel 2019), Garcia inizia a stagione in corso anche l’avventura con il Lione che alla fine durerà quasi due anni.
- Qui il suo cammino si ferma in semifinale e non all’ultimo atto, ma della Champions – inedita perché caratterizzata dalla pandemia di coronavirus -, eliminato dal Bayern dopo aver fatto fuori il City di Guardiola
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MESI ALL’AL-NASSR
- La scorsa estate il mister francese sceglie di accettare la corte dei sauditi e volare all’Al-Nassr per allenare giocatori di fama internazionale e campioni locali
- Dopo 18 vittorie in 26 partite, però, la società lo ha esonerato