Una storia inquietante che, tristemente, spiega bene di quali derive criminali soffra ancora il territorio campano. E’ una storia, questa, di politica e camorra, fatta di democrazia intesa “a modo proprio”: il peggiore, aggiungeremmo. Siamo a Maddaloni e, alle ultime elezioni, si presenta anche la candidata Teresa Esposito. La lista e OrientiAmo e le aspettative del direttivo sono molto alte. Veleggia un certo ottimismo e la campagna elettorale procede alla classica maniera. Dalle urne, però, emerge una verità amara. Amarissima. Teresa Esposito non ce la fa: troppo pochi gli elettori che ha conquistato. Insufficienti per entrare nella squadra di governo della città di Maddaloni.
Nulla di catastrofico, chiaramente: la vittoria e la sconfitta, in politica come nello sport, sono certamente normali. Solo che uno degli “uomini” della Esposito non accetta la sconfitta. E’ il fratello, Antonio, che, stando alla denuncia di un elettore, avrebbe cominciato a minacciare tutti i “voti sicuri” che, secondo lui, avrebbero votato diversamente. “Infami!” li avrebbe insultati in pubblico, fuori ad un bar cittadino.