È un personaggio molto in vista della mala flegrea l’uomo arrestato ieri pomeriggio dagli agenti del commissariato di Pianura. Gli uomini guidati dal dirigente Arturo De Leone si confermano in questo veri e propri mastini pronti a seguire tracce utili per giungere ad importanti risultati: uno su tutti l’interruzione di un summit di camorra un anno e mezzo fa con esponenti della mala locale e quella dell’area nord.
Riguardo l’intervento di ieri i poliziotti, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Giorgio de Grassi, hanno notato due persone confabulare tra loro; una di esse, alla vista degli agenti, ha tentato di allontanarsi in tutta fretta. Un comportamento che ha fatto accendere i radar degli agenti di Pianura: l’uomo infatti è stato bloccato e trovato in possesso di una pistola Beretta modello 950 short cal. 22, con matricola abrasa e munita di quattro cartucce di cui una camerata. In manette è così finito il 61enne Vincenzo Mele arrestato per detenzione abusiva di arma clandestina e relativo munizionamento. Mele, fino allo scorso anno in regime di sorveglianza speciale, è un personaggio molto conosciuto negli ambienti criminali della zona: dopo una lunga detenzione è stato in libertá vigilata. Nel suo curriculum criminale la vicinanza appunto ai Lago non hè al gruppo Contino del boss Giuseppe detto Peppe ‘a masseria. Soprannominato ‘o Lautaro Vincenzo Mele è il padre di Luigi, vittima di un agguato nella stessa via Giorgio de Grassi nell’agosto 2014: i killer, in quel caso, lo colpirono mortalmente mentre il giovane era in un panificio. Considerato l’elevato spessore criminale di Mele, attualmente indicato come vicino ai Calone-Esposito-Marsicano, l’arresto di ieri conferma che a Pianura il clima resta sempre teso con una situazione criminale sempre in fermento.
