Era indicato dalla Procura come un ‘turnista’ ossia uno di quelli che nella piazza di spaccio lavorava h24 su più turni. Impostazione ribaltata dalla Corte di Cassazione che ieri ha clamorosamsnte annullato la sentenza d’appello per il ras del Rione Traiano Giovanni Perrella (classe 1992). Perrella era stato condannato a 6 anni e 8 mesi con l’accusa di partecipazione all’associazione finalizzata alla droga del Rione Traiano e riconducibile ai Puccinelli-Petrone. La Suprema Corte ha accolto in pieno l’impianto difensivo dei legali di Perrella, gli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo, argomentazioni basate sull’ erronea interpretazione delle intercettazioni che aveva portato la Corte di Appello di Napoli a confermare la sentenza di primo grado.
I difensori, in particolare, hanno messo in evidenza tutte le criticità anche motivazionali sul contestato ruolo partecipativo del Perrella, tutte tesi difensive che hanno poi portato gli ermellini ad annullare e rinviare il processo nuovamente alla Corte di appello di Napoli per un nuovo giudizio.
