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“Spalletti ci disse di scrivere il nostro nome nei libri di storia”, il retroscena di Osimhen su Juve-Napoli

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Victor Osimhen è intervenuto nel podcast creato e ideato da Obi Mikel, connazionale ed ex centrocampista del Chelsea. L’attaccante azzurro, tra le altre cose, è tornato a parlare del mercato estivo e della ricca offerta arrivata dall’Arabia Saudita, ma anche dell’apprezzamento per la Premier League e della decisione di restare in azzurro. Queste le sue parole: “Non posso negare nulla, quello che è stato detto è tutto vero. Sono sincero: non volevo andarmene da Napoli ma quando è arrivata l’offerta enorme è stato difficile rifiutare. E’ stato tutto pazzesco, perché più dicevo no e più alzavano la cifra economica. Mi avrebbe cambiato la vita e non si sono mai arresi. Dopo aver parlato con la società ho deciso di restare qui e continuare a giocare in Europa. Penso sia stata una decisione positiva per la mia carriera, a calcio si gioca per soldi ma c’è anche altro”. Poi l’apprezzamento alla Premier LeagueHo le maglie di Chelsea e Manchester United, ma non ho un club preferito. Ho tanti amici e tifosi di queste due squadre. Quello inglese è il campionato più apprezzato da tutti i calciatori africani, perché è un torneo enorme”.

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Il racconto da brividi su Juve-Napoli

“Quando si stava per avvicinare il momento dello scudetto – racconta Victor -, l’allenatore ci ha mandato un lungo messaggio emozionante. Non è nato a Napoli ma sapeva tutto di questa città, del club e delle sue tradizioni. Ci ha evidenziato cosa avesse potuto significare vincere uno scudetto qui. Ci ha fatto venire la pelle d’oca. Io non avevo mai vinto un trofeo e fu un punto di svolta. Da quel momento in poi affrontammo ogni gara dando il massimo proprio dopo quelle parole di Spalletti”.

Nel corso del podcast, poi, Osimhen ha raccontato un inedito risalente alla vittoria per 0-1 in casa della Juve lo scorso 23 aprile. In particolare l’attaccante fa riferimento alle parole di Spalletti nello spogliatoio a fine primo tempo: Nell’intervallo ci fece alzare tutti in piedi, ci guardò negli occhi e ci disse di aver allenato più di mille partite ma di non aver mai vinto un trofeo. Ci disse che non voleva essere ricordato come l’allenatore senza trofei così come noi giocatori non volevamo essere ricordati come quelli che non avevano vinto nulla. Ci disse che avevamo un’opportunità per cambiare la nostra vita, di scrivere il nostro nome nei libri di storia. Ci disse: vincete questa partita e quando torneremo all’aeroporto capirete quello che vi sto dicendo”.

Osimhen rivela: “Dall’Arabia offerta pazzesca, ma ho deciso di restare a Napoli”

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