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Sparita una pen drive di Zagaria, era in una collana di Swarowski: indagini a tappeto

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E’ sparita una pen drive del boss Michele Zagaria. La memoria digitale era incastrata in una collana di Swarowski, trovata nel covo del capo clan dei Casalesi durante le concitate fasi del suo arresto. La collana/pen drive, però, dal blitz di via Mascagni del 7 dicembre 2011 non è mai stata consegnata. O meglio, nessun verbale attesta la sua registrazione. Ma tutti sanno che c’era. E per tutti, intendiamo proprio tutti. Compreso il boss Zagaria che, non a caso, ne ha parlato con sua moglie durante un colloquio in carcere a Sulmona con la moglie. Dov’è finita la pen drive? Perché è sparita e come? Cosa conteneva? Domande alla quale sono intenzionati a rispondere i giudici del Tribunale di napoli Nord Domenica Miele, Debora Angela Ferrara e Maria Gabriella Iagulli.

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I giudici, per la sparizione della pen drive – reperto di fondamentale importanza per le indagini sul clan dei casalesi – hanno già indagato 4 persone, tra le quali l’ex senatore Udeur Tommaso Barbato. Il senatore è l’unico condannato. Come riporta Caserta News, tra gli assolti c’è anche Orlando Fondana (mancanza di prove). Orlando è il fratello dell’imprenditore Pino Fontana, “il tramite tra la famiglia Zagaria e colui che ha fatto scomparire la pen drive dal covo di via Mascagni, in cambio di una somma di denaro“. Per i giudici, la spiegazione della sparizione di un reperto di tale importanza è da ricercare in un apparato deviato dello Stato. “L’unica risposta, logica e compatibile con la certezza della sua esistenza, è che la pennetta sia stata sottratta da qualcuno dei poliziotti intervenuti al momento della cattura del latitante e, quindi, che la stessa, per tale motivo, non sia stata sequestrata“. Altro dettaglio: c’è un inspiegabile black out di 20 minuti delle riprese della cattura del boss.

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