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Conte: “Inevitabile la proroga dello stato di emergenza, il virus è ancora pericoloso”

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Il 15 ottobre: è questa la data di proroga dello stato di emergenza che dovrebbe indicata nella risoluzione di maggioranza in Senato. Il testo, a quanto si apprende, è ancora in fase di limatura, ma l’orientamento, dalle comunicazioni del premier Giuseppe Conte in Aula al Senato, è indicare la metà di ottobre come data di scadenza dell’emergenza legata al Coronavirus.
“Pur in assenza del vincolo normativo ritengo doveroso condividere con il Parlamento” la decisione della proroga dello stato di emergenza. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando in Aula al Senato.

La dichiarazione dello Stato di emergenza è prevista dal codice di protezione civile:

La legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente dalla Corte Costituzionale. Costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali. Tra i poteri fondamentale è il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e dell’Unione europea”. Dice il premier.

Le parole di Conte

“La proroga dello stato di emergenza è una facoltà espressamente prevista dalla legge ed è attivabile ove si renda necessaria la prosecuzione degli interventi. Questa esigenza si verifica quasi sempre. Lo stato di emergenza viene ordinariamente prorogato dal governo. Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate se non quando la situazione è’ riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un terremoto, è ancor più vero per la pandemia”.

Maggioranza d’accordo

La decisione di riferire in Aula sulla proroga dello stato d’emergenza è stata presa dal premier e dai capi delegazioni della maggioranza prima del Consiglio dei ministri chiamato a deliberare la richiesta di un ulteriore scostamento di bilancio. La scelta, comunque, di non mettere le Camere di fronte al fatto compiuto ha ragioni istituzionali ma anche politiche. All’interno della maggioranza, infatti, esistono posizioni differenti anche se poi si è trovato un sostanziale accordo sul 31 ottobre come data alla quale prorogare l’emergenza. Orientamento condiviso anche da Italia Viva, che pure fino ad ora si era schierata contro l’ipotesi di prolungare lo stato eccezionale.

Opposizioni contrarie

Ben diversa l’opinione delle opposizioni sulla  proroga dello stato d’emergenza. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato “barricate”: “Non c’è un’emergenza sanitaria in corso e chi vuole prorogare lo stato di emergenza è un nemico dell’Italia. Noi non li facciamo uscire dall’Aula, ci stanno loro chiusi, gli italiani meritano respiro e libertà”, ha detto l’ex ministro dell’Interno. Forza Italia, tramite il capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, ha fatto sapere di non accettare una proroga fino al 31 dicembre e di pretendere, da parte del governo, il coinvolgimento del Parlamento.

Sileri: “No al lockdown”

“Prolungare lo stato di emergenza non significa lockdown, non significa nulla di drammatico”, ha spiegato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, del M5s. Si tratta solo, ha aggiunto, di uno “strumento” in grado di dare “maggior flessibilità” all’azione dell’esecutivo: “Ma non cambia nulla rispetto a quello che stiamo facendo oggi, cioè una ripresa della normalità quasi totale”.

Proroga stato di emergenza 

Lo scorso 31 gennaio 2020 il governo ha dichiarato, per la durata di 6 mesi, quindi fino al 31 luglio, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario rapprresentato dal virus Covid-19. La decisione del governo è di prorogarlo fino al 15 ottobre. Lo Stato d’emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” o “speciali”.

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Proprio per questo motivo Pd e Iv hanno chiesto al premier di dare garanzie al Parlamento con alcuni “paletti”. In particolare la richiesta è di accompagnare l’atto di proroga a un decreto che fissi il perimetro in cui si muoverà il governo. A questo scopo Stefano Ceccanti, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, ha dettato al governo cinque punti per delimitare i poteri che il premier, con i suoi dpcm, avrebbe per effetto della proroga. L’opposizione resta comunque radicalmente contraria alla proroga perché, sostengono con sfumature assai diverse Fi, Fdi e Lega, è utile solo ad ampliare i poteri del premier.

Cosa cambia per i cittadini per la proroga dello stato d’emergenza?

La proroga consente di istituire, secondo Conte, in caso di gravi focolai, nuove “zone rosse”, ovvero totalmente confinate e chiuse agli scambi con l’esterno.

Scuola

Il provvedimento permetterà di acquistare tutto il materiale necessario a far ripartire in sicurezza la scuola: mascherine, gel, banchi, distanziatori di plexiglass, saltando alcuni passaggi per l’affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati.

Posti letto in caserme e alberghi

Nel caso di seconda ondata di Covid-19 la proroga di Conte permette di reperire posti letto in strutture diverse dagli ospedali, ad esempio le caserme o gli alberghi.

Blocco dei voli

Lo stato di emergenza consente anche di bloccare i voli da e per gli Stati che vengono ritenuti a rischio, oppure di individuare nazionalità che non sono ammesse in Italia.

Smartworking

Per la durata dello stato di emergenza i dipendenti pubblici e quelli privati possono rimanere in smartworking secondo le modalità che vengono concordate con l’azienda. Nella pubblica amministrazione, per una norma contenuta nel decreto Rilancio, i dipendenti rimarranno in smartworking fino al 31 dicembre.

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