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Il boss Angelino convocava i summit durante la latitanza, scoperti i 2 fedelissimi

Il boss Angelino convocava i summit durante la latitanza, scoperti i 2 fedelissimi
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L’aria nel clan di Caivano cambiò già lo scorso 8 giugno quando i carabinieri condussero un un maxi blitz che portò a venti arresti. Quell’operazione dei carabinieri costrinse il boss Antonio Angelino a lasciare la cittadina ma, durante i summit con i suoi affiliati, si sarebbe preoccupato di aver informazioni aggiornate sulla “lista” delle estorsioni, manifestando così un vivo interesse nella vita della sua organizzazione. I primi summit con Angelino, risultati dalle intercettazioni, sarebbero avvenuti 14 e il 17 giugno 2023.

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DUE UOMINI CHIAVE PER IL BOSS TIBIUCCIO

Un ruolo di straordinaria fiducia è rivestito da Raffaele Bervicato, emerge sia dalla circostanza che lui, come referente di Angelino, aveva ricevuto la richiesta di un noto camorrista di Frattamaggiore di ottenere un incontro con Tibiuccio, sia dalla sua costante partecipazione ai summit organizzati dal boss durante il periodo di latitanza proprio quando il boss non poteva che circondarsi dei suoi fedelissimi.

Invece Antonio Cristiano ha avuto un ruolo particolarmente attivo svolgendo la
funzione di intermediario tra Angelino e i suoi affiliati per organizzare i summit.
In sostanza, per non essere rintracciato, il capoclan avrebbe evitato di avere contatti diretti con Raffaele Bervicato delegando Cristiano che lo avrebbe contattato per fissare gli incontri.

IL SUMMIT PRIMA DELL’ARRESTO

Il pomeriggio del 6 luglio scorso, 3 giorni prima dell’arresto del capoclan, si sarebbe tenuto summit tra Antonio Angelino e i suoi sodali a San Cipriano di Aversa. Durante la serata, Raffaele Bervicato, presente alla riunione, avrebbe raccontato a Gianfranco che Tibiuccio avrebbe sostanzialmente rimproverato due persone anche loro presenti, al momento non identificate, in quanto non avrebbe rispettato le sue direttive.

Dunque l’irreperibile avrebbe sottolineato in maniera chiara che fosse sempre lui il reggente del clan, sfuriata emersa dalle parole intercettate al suo fedelissimo Raffaele Bervicato: «Ha detto: “se tenete questa testa, ha detto io prendo, scendo, ha detto togliete tutto il bordello da mezzo».

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