Tentativo di rivolta ieri nel carcere di Santa Maria Capua Vetere in cui sono rimasti feriti due agenti della Polizia Penitenziaria. A renderlo noto è il Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), per il quale “permangono gravi criticità nelle carceri della Campania”.
Secondo quanto ricostruito dal sindacato, a protestare sarebbe stato un piccolo gruppo di detenuti composto da un africano e quattro o cinque italiani. Ignari al momento i motivi. “Il reparto è il Danubio, sezione di isolamento con i detenuti chiusi nelle celle per motivi disciplinari o di opportunità – spiega il Sappe – i facinorosi e violenti hanno distrutto tutto quello che poteva essere distrutto nelle celle, incitando alla rivolta, armati delle sbarre delle brande. Il personale della Polizia Penitenziaria è stato trattenuto in servizio fino alle ore serali, fin quando l’emergenza è terminata. Nella operazione di contenimento sono rimasti feriti un ispettore, che ha riportato un trauma cranico, ed un assistente, con una sospetta frattura alla mano. Entrambi sono stati ricoverati al Pronto Soccorso”.
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, parla di un episodio preoccupante e si appella al ministro Cartabia “perché fermi questa spirale di inaccettabile e quotidiane violenze” e definisca un piano di intervento coi vertici del Dap: “Restano inascoltate le nostre segnalazioni al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sulle disfunzioni e sugli inconvenienti – conclude Capece – che si riflettono sulla sicurezza e sulla operatività delle carceri e del personale che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una significativa carenza di organico”.