Home Attualità Terremoto del Marocco collegato a quello di Napoli? Arriva la smentita dell’esperto

Terremoto del Marocco collegato a quello di Napoli? Arriva la smentita dell’esperto

Terremoto del Marocco collegato a quello di Napoli? Arriva la smentita dell'esperto
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Sale la paura, in Campania e nelle Marche, dopo il grave terremoto che ha colpito il Marocco, ma sembra non esserci una correlazione.

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Marche, Campania e Marocco non ci sono collegamenti tra i terremoti 

Dopo il grave terremoto che ha colpito il Marocco, uno dei più gravi registrati in quell’area, Campania e Marche sembrano esser sempre più preoccupate.
Ma non ci sarebbero connessioni con quanto accaduto nè nel territorio partenopeo spiegano gli esperti.  Infatti Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento vulcani dell’istituto nazionale di geofisica afferma: “perchè il fenomeno del bradisismo è completamente locale e non ha una risposta geodinamica, non risponde alle grandi spinte delle zolle“.

E non ci sarebbe inoltre alcun legame con il sisma avvertito nei giorni scorsi ad Ancona, visto che il terremoto in Marocco è avvenuto in una zona sismogenetica importante del continente africano, dove si sono già registrati eventi di pari intensità.

Nessun danno, solo la paura dei cittadini

Nella zona partenopea il sindaco di Pozzuoli, si sta muovendo per poter fronteggiare i rischi del bradisismo. Finora nessun danno, resta però la paura dei cittadini per un fenomeno che dal 2005, inizio dell’attuale fase di bradisismo, ha visto in alcuni punti sollevarsi il suolo dell’area flegrea di oltre un metro. Con una attività sismica che, negli ultimi mesi, cresce di intensità. E’ previsto un confronto con Musumeci e subito dopo è in programma per il sindaco di Pozzuoli, un incontro del sindaco metropolitano Gaetano Manfredi con i primi cittadini dell’area flegrea. Tra i temi sul tappeto quello delle vie di fuga previste.

Nel frattempo si pensa alle vie di fuga

Le strade, a causa di mancati lavori di adeguamento della rete, rischiano di essere totalmente insufficienti nel caso in cui dovessero essere evacuate. Secondo la peggiore delle ipotesi di rischio fino a 500mila persone dovranno essere evacuate, in caso di allarme per un rischio di eruzione del vulcano sotterraneo dei Campi Flegrei.
Il piano di sicurezza, consultabile sul sito della Protezione civile nazionale, prevede una zona rossa che comprende l’intero territorio di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, con parte dei comuni di Giugliano in Campania, di Marano e alcuni quartieri di Napoli.

Piano evacuazioni

Le evacuazioni verso città gemellate avverrebbero mediante bus e navi, ma il vero punto critico sarebbe la viabilità stradale per raggiungere i punti di raccolta. I sindaci flegrei chiedono che al piano per il rischio eruzione se ne affianchi uno specifico per il bradisismo, che affronti i problemi derivanti dal sollevamento del suolo ed i relativi problemi di sicurezza per le strutture pubbliche e private.

Il terremoto in Marocco

E’ stato il più potente registrato in quell’area da quando si studiano i fenomeni sismici, anche se va ricordato che l’evento in Turchia, di un grado superiore, è stato 32 volte più energetico“. Il geologo Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv),  traccia un quadro della sismicità in rapporto agli aspetti geologici dell’area dove stanotte è stata registrata la scossa. di magnitudo 6,8 provocando finora oltre 800 morti nella regione di Marrakech.

Quella è una zona attiva sismicamente, geologicamente viva, ed è naturale che vi possano essere anche eventi importanti lungo la catena dell’Atlante o anche nel Rif o in Algeria“, spiega l’esperto. La rete sismica presente nell’area “non è in grado di registrare i piccoli terremoti, quindi è impossibile misurare con precisione i cosiddetti aftershock“, certo è “che c’è una sequenza sismica in corso. Quel che invece non possiamo sapere se vi saranno anche altri eventi importanti“.

Quali sono le cause del sisma?

Quanto alle cause del sisma, “la parte nord dell’Africa si muove relativamente alla parte centrale e questo movimento ha prodotto la catena dell’Alto Atlante, la quale dimostra la compressione in atto tra questi due settori africani”, sottolinea Doglioni. Il geologo sgombra poi il campo da ogni possibile correlazione con gli eventi sismici avvenuti nelle ultime ore in Italia: “A parte la notevole distanza, è stata registrata una magnitudo completamente diversa 30.000 volte inferiore. No, non c’è nessuna relazione“.

Secondo il presidente dell’Ingv “sarebbe opportuno parlare di terremoti quando non avvengono, in maniera da instillare negli italiani (e non solo) una cultura della prevenzione, perché è molto più importante rendere le proprie case sicure che arrivare a prevedere un terremoto. Naturalmente, la comunità scientifica lavora sulla previsione degli eventi sismici ma avere delle strutture adeguate che resistano ad essi è essenziale“.

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