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“Ti devo squartare”, nessuna tutela dopo le denunce all’ex marito: vergogna a Napoli

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Ti devo squartare, io campo per ucciderti“. Una delle ultime minacce che è stata costretta a subire l’aveva sentita pronunciare in dialetto dall’ex marito. “Un anno e mezzo fa andai a casa sua per chiedergli i soldi che mi doveva come ogni mese e lui mi minacciò di morte. Mio figlio, che mi aveva accompagnata, dovette intervenire ma siamo scappati via per la paura e dopo l’ho denunciato“.

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Questa è la storia di Gabriella (nome di fantasia, per ovvi motivi), casalinga di 50 anni, raccontata da Il Mattino. La donna, due figli all’università ed una ancora minorenne, è l’ennesima vittima di violenze e maltrattamenti da parte dell’uomo che le aveva giurato amore. Dopo il matrimonio però anche Gabriella, come tante donne, ha iniziato a vivere un inferno tra percosse, intimidazioni e stalking. Fino a quando, 7 mesi fa, non sentendosi al sicuro dopo le denunce fatte, si è rivolta ad uno dei cinque centri antiviolenza del Comune di Napoli coordinati da Rosa Di Matteo.

La storia di Gabriella, tormentata dall’ex marito

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