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Tibiuccio per il clan, ‘o Mast per il politico: i nomi in codice del boss Angelino

Tibiuccio per il clan, 'o Mast per il politico: i nomi in codice del boss Angelino
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Il boss Antonio Angelino era una figura molto temuta sia all’interno del suo clan che nel mondo della politica di Caivano. I ras e gli affiliati lo chiamavano Tibiuccio ma era temuto e conosciuto anche gli ambienti nella società civile. Non lascerebbe spazio ai dubbi la conversazione captata tra l’ex assessore Carmine Peluso e una donna durante la quale emerge la deferenze del politico verso il capoclan: «Ho detto Mimmù io non solo ti faccio lavorare poi devo passare questo poco ….. “Mimmù” qua se ci vede qualcuno, a te ti sciolgono ti mandano a casa, ti arrestano io a me, l’amministrazione e la sciolgono associazione camorristica a questi li arrestano a tutti quanti. Guagliù ma voi vi foste scemoniti , qua stiamo a fare le stronza …. Mimmù tu sei andato a prendere i soldi a casa, hai dato i soldi a questo in mia presenza. Mimmù qua si passano i guai” …. “ma veramente … ma poi tutti quanti, cioè è venuto “o’mast”, i due “guagliuni stretti” ( fidati ndr) e il suo autista sua, ma tu hai capito chi ci sta qui dentro?, imprenditore e politica, cioè proprio il fiore all’occhiello, proprio un servizio…».

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Camorra in Municipio a Caivano, i dipendenti indagati facevano da intermediari tra clan e imprenditori

Diciotto persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano (sciolto per mafia dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 ottobre) in particolare nella gestione degli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.

L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere da parte di pubblici amministratori notizie riservate relative all’aggiudicazione degli appalti in modo da poter indirizzare richieste estorsive ai vincitori. Nove delle 18 persone arrestate oggi erano state ‘fermate’ il 10 ottobre scorso. Il fermo, misura precautelare, è stato ora sostituito da una misura cautelare.

Le altre 9 persone coinvolte rientrano sempre nella stessa inchiesta: si tratta di 6 imprenditori edili locali, posti agli arresti domiciliari, mentre gli altri sono esponenti della criminalità organizzata locale.

IL BLITZ

Lo scorso 2 novembre i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della locale D.D.A. con le accuse, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la Pubblica Amministrazione. I provvedimenti scaturiscono da un’intensa attività investigativa condotta dai militari dal novembre 2022 a luglio 2023 e svolta sotto costante direzione della DDA di Napoli.

Secondo le risultanze dell’indagine, in più di una occasione, i pubblici dipendenti si ponevano come intermediari tra gli imprenditori e i camorristi nella richiesta del pagamento delle estorsioni, ovvero nel ritiro del denaro. Gli stessi imprenditori, se da una parte erano vittime della richiesta estorsiva, dall’altra riuscivano ad ottenere gli incarichi attraverso ‘dazioni’ corruttive ad amministratori e dirigenti comunali compiacenti. Tra gli ulteriori 9 indagati c’è anche Angelino Antonio, considerato a capo del gruppo criminale di tipo camorristico operante su Caivano.

I NOMI DEI SOGGETTI COINVOLTI

Nuova ordinanza di misura cautelare in carcere per Giovanbattista Alibrico; Raffaele Bervicato, dell’omonima famiglia criminale e ritenuto luogotenente del clan Gallo-Angelino; Armando Falco, segretario cittadino di Italia Viva, nipote dell’ex sindaco Enzo Falco; Domenico Galdiero; Raffaele Lionelli; Martino Pezzella, tecnico comunale; Vincenzo Zampella, dirigente comunale; Carmine Peluso, ex assessore ai Lavori pubblici.

Provvedimento anche Antonio Angelino, alias tibiuccio, boss in carcere da luglio, Gaetano Angelino, Giovanni Cipolletti e Massimo Volpicelli. Raggiunti da ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari gli imprenditori Angelo Natale, Domenico Amico, Giuseppe Bernardo (ex consigliere comunale), Vincenzo Celiento, Domenico Della Gatta e Antonio D’Ambrosio.
Indagati a piede libero Michela Amico, di Gricignano d’Aversa, Domenico Celiento, Teresa Peluso, Francesco Peluso, detto Mangano, e Arcangelo Della Rocca, ex assessore comunale.

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