Home Cronaca Arrestato latitante del clan Silenzio, incaricò la moglie di comprare la droga

Arrestato latitante del clan Silenzio, incaricò la moglie di comprare la droga

Arrestato latitante del clan Silenzio, incaricò la moglie di comprare la droga
PUBBLICITÀ

Arrestato latitante del clan Silenzio, incaricò la moglie di comprare la droga.  Venerdì mattina il personale Squadra Mobile è stato catturato Tobia Esposito in via Comunale Ottaviano a Napoli. L’uomo è nato a San Giorgio a Cremano il 21 dicembre 1979. Il 30 novembre 2021 sfuggì all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 27 persone ritenute gravemente indiziate di partecipazione ad associazione di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché, per taluni di essi, dei delitti di omicidio, detenzione e porto di armi da sparo ed estorsione.

PUBBLICITÀ

IL RUOLO DI TOBIA ESPOSITO

Secondo l’ordinanza di custodia cautelare Esposito fu sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare delegando la moglie Maria Borrelli, accompagnata dal figlio minore, a provvedere all’acquisto di droga da Alfonso Silenzio. In tali circostanze è stato contattato telefonicamente dalla moglie con video chiamate in viva voce che hanno consentito di ascoltare il contenuto delle conversazioni.

Esposito fu arrestato dalla Squadra Mobile nel novembre 2007 per la sua partecipazione alle attività del clan Mazzarella ma il 2 aprile 2019 ha ottenuto la detenzione domiciliare a Vitulazio. Da quel momento ci sono stati alcuni contatti telefonici con Alfonso Silenzio dal giugno 2019, anche per gli affari legati al traffico di sostanze stupefacenti.

Dalle conversazioni risulta che Alfonso Silenzio rifornisse Tobia Esposito di rilevanti quantitativi di tipo hashish e cocaina. Le trattative si sono sempre svolte nell’abitazione di Silenzio e sono state condotte da Borrelli, chiaramente, per conto del marito, che partecipava agli accordi anche lamentandosi, in alcuni casi, del prezzo troppo alto: “Ma come mai è aumentato così?

LA FAIDA TRA I FORMICOLA E I SILENZIO

Le indagini avevano permesso di ricostruire gli equilibri criminali sul territorio di San Giovanni a Teduccio, caratterizzato da numerosi fatti di sangue causati dalla faida, in atto nel 2018 nonostante gli arresti e le sentenze di condanna, tra diverse famiglie di camorra espressione di due più ampie confederazioni, l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, che si contendono, da sempre, il controllo esclusivo della città di Napoli e Provincia.

In particolare, le attività svolte a partire dal mese di gennaio 2018, in seguito all’omicidio di Annamaria Palmieri, braccio destro di Maria Domizio, reggente del clan Formicola, hanno ricostruito una violenta contrapposizione armata tra le famiglie di camorra Silenzio e Formicola, entrambe operative nella sfera di influenza e controllo del dominante cartello RINALDI/FORMICOLA/REALE, a sua volta riconducibile all’Alleanza di Secondigliano.

Numerose furono le azioni violente ricostruite nell’ordinanza cautelare attraverso le quali il clan Silenzio costringeva interi nuclei familiari ad abbandonare le proprie abitazioni, legittimamente occupate, in modo da garantire ai membri ed affiliati della famiglia Silenzio il controllo militare del cd. Rione Bronx e la gestione di tutte le attività illecite, in particolare estorsioni e controllo delle piazze di spaccio.

L’OMICIDIO PALMIERI

In tale contesto si inquadra anche la ricostruzione del quadro indiziario relativo all’omicidio di Annamaria Palmieri, avvenuto in data 23 gennaio 2018, che risulta aver rappresentato il primo eclatante atto delittuoso finalizzato a dare feroce dimostrazione del disegno criminoso del gruppo. Ricostruite anche le successive azioni criminose riconducibili alla reazione violenta del cartello dei Mazzarella e delle dinamiche criminali correlate al controllo dei flussi di importazione dalla Spagna degli stupefacenti destinati non solo alle piazze di spaccio di San Giovanni a Teduccio, ma anche a quelle di altri quartieri Barra, Secondigliano e di altri comuni della Campania.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version