Prima di farsi la guerra a colpi di pistola, i clan dell’area Nord di Napoli si sono sfidati su un campo da calcio, a suon di goal. Non è un’invenzione ma il racconto del pentito Antonio Accurso.
In un verbale risalente al marzo 2015, il collaboratore di giustizia, ex esponente della Vanella Grassi, racconta, infatti, un epispdio curioso. Da giovani, prima degli anni della faida, esponenti di vari clan di camorra si sfidavano in diversi tornei di calcetto organizzati nell’area Nord di Napoli. “Da ragazzo giocai a calcetto sia con Nunzio Di Lauro che con Marco Di Lauro. Con quest’ultimo, prima della guerra del 2004, partecipammo anche a tornei di calcetto, organizzate da altri, parliamo dei periodo dal 2000 al 2004, organizzato da Antonio Lo Russo, figlio di Giuseppe. Le squadre partecipanti a questo torneo estivo, erano quelle dei Lo Russo, quelle dei Lauro, organizzata da Marco, che si chiamava ‘Impero Arco’. Anche noi più giovani, tra cui io ed altri bravi ragazzi, partecipammo a questo torneo. Vi erano anche squadre riferibili ad altri clan, tra cui i Contini, c’era anche la squadra di Carmine Amato, a vecchierella, il nipote di Raffaele Amato”.
Dopo il 2004 quelle sfide in campo si sono poi trasformate in guerre di camorra, dove al posto del sudore scorreva sangue, tanto sangue.
