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Tra Gomorra e realtà, il rapimento di Lelluccio ispirato a 2 episodi della Faida

Tra Gomorra e realtà, il rapimento di Lelluccio ispirato a 2 episodi della Faida
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Nella seconda stagione di Gomorra uno dei momenti salienti è quello del tentato rapimento di Lelluccio Magliocca, figlio di Scianel. Il rapimento è quello messo in atto dai ragazzi del vicolo. Non tutti sanno che quella scena è ispirato a due fatti realmente accaduti, quello dell’omicidio di Gaetano De Pasquale ‘Spasiello’, cugino di Paolo Di Lauro, una delle vittime eccellenti della prima faida di Scampia, e quello del rapimento di due ragazzi della Vanella Grassi nel corso della terza faida.

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La morte del cugino del boss

Spasiello, che nel clan aveva comunque ruoli di secondo piano, rapito, torturato e ucciso dagli Scissionisti. Le modalità del suo rapimento sono simili alla già citata scena di Gomorra. In questa Lello Magliocca è prima tamponato e poi preso a pugni e caricato a forza nell’auto. Solo il tempestivo intervento dei poliziotti lo salverà da morte certa. Non ebbe la stessa fortuna ‘Spasiello’, rapito da un commando scissionista a Casavatore come raccontato da Rosario Guarino:«Abete mi ha confidato che lui sequestrò Gaetano Spasiello alla rotonda di Casavatore. Abete stava infatti con Calzone Rito ed altri su un’autovettura ed investirono Spasiello che stava su uno scooter. Catturatolo, lo misero in una macchina e lo portarono in un capannone e lo consegnarono ad Amato Raffaele che lo voleva perchè, nel corso di una festa dei Di Lauro, Spasiello aveva preso in giro Raffaele Amato e Cesare Pagano che se ne erano andati in Spagna».

I due ragazzi della Vanella sequestrati come Lello Magliocca

L’altro episodio risale al marzo del 2012 nel pieno della terza faida che vide contrapporsi la Vanella Grassi agli Abete-Abbinante. I due giovani, nei pressi delle Case dei Puffi, avvicinati da tre persone che, di peso, li prelevarono legandogli i polsi e le caviglie con del nastro isolante, conducendoli all’interno della loro auto. Quest’ultima però incappò in un controllo della polizia che, notando lo stato di agitazione di uno degli occupanti, fece scendere tutti dalla vettura. All’interno dell’auto gli agenti trovarono del nastro isolante utilizzato per legare i polsi e le caviglie delle due vittime, che riportarono entrambi contusioni ed edema diffuso ai polsi. Così ebbero salva la vita con i loro rapitori finiti direttamente dietro le sbarre di Poggioreale.

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