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Traffico di droga, sconti di pena per il gruppo Gala di Marano

Traffico di droga, sconti di pena per il gruppo Gala di Marano
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Si è concluso ieri il processo di secondo grado innanzi alla Corte di Appello di Napoli (Presidente Giovanni Carbone) per vari soggetti imputati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti ai sensi dell’articolo 74 del dpr 309/1990.
Ci sono stati vari sconti di pena ma anche delle conferme della sentenza di primo grado:
Gala Antonio 
Richiesta pm: anni 20
Condanna primo grado: 18 anni
Appello: conferma sentenza
⁃Gala Giacomo
Richiesta pm: anni 16
Condanna primo grado: anni 11 mesi 4
Appello: anni 9 mesi 4 con attenuanti generiche
⁃Gala Paolo 
Richiesta pm: anni 16
Condanna  primo grado: anni 10
Appello: anni 8 mesi 8 con attenuanti
⁃Giannuzzi Teodoro (collaboratore di giustizia)
Richiesta pm: anni 6 mesi 8
Condanna primo grado: anni 4 mesi 5 giorni 10
Appello: conferma sentenza
⁃Moccia Ciro
Richiesta pm: anni 12
Condanna primo grado: anni 9 mesi 4
Appello: anni 8 con attenuanti
⁃Lleshaj Shkelqim 
Richiesta pm: anni 9
Condanna primo grado: anni 8 mesi 3 giorni 26
Appello: conferma sentenza
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luigi Senese, Antonio Del Vecchio, Dario Carmine Procentese, Luigi Poziello, Angelo Ferraro, Saverio Campana, Veronica Paturzo.
Il fatto
Gala Antonio, legato da vincoli di parentela con il defunto Giuseppe (Peppe ‘o showman”), sarebbe stato supportato nei suoi traffici da Giacomo Gala, alias mandrake, Paolo Gala, da un albanese, Lleshaj Shkelqim meglio noto come Gimmy, e da Ciro Moccia.
Il gruppo, un tempo vicino ai Polverino, negli ultimi anni (2017-2017) avrebbe stretto contatti e legami strettissimi con gli Orlando, in particolare con Armando Lubrano e Celeste De Fenza, entrambi già detenuti. A svelare la natura dei rapporti tra il gruppo Gala e i carrisiani, oltre alle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Procura ed eseguite dai carabinieri di Castello di Cisterna, sono soprattutto le dichiarazioni dei pentiti
Il gruppo “romano”, capeggiato da Gala Antonio, si muoveva su Marano attraverso il consolidato sistema delle quote o puntate. La droga, a Roma, veniva reperita prevalentemente dall’albanese Gimmy, collaboratore di Gala. A tal proposito, dalle intercettazioni relative agli indagati, si evince come la cocaina arrivasse da un canale boliviano (ritenuto anche di buona qualità) e ad un prezzo più conveniente rispetto a quella venduta dal broker del narcotraffico Bruno Carbone, in contatto invece con i narcos colombiani. Gala Antonio, tuttavia, non avrebbe mai spezzato il legame con Carbone.
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