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Trafugavano nelle chiese e tra i resti di un santo, la banda in azione anche a Napoli

furti nelle chiese
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Hanno rubato quadri, candelabri, oggetti preziosi e perfino tra le reliquie di Sant’Erasmo nell’omonima chiesa di Gaeta. 27 persone sono indagate per furto e ricettazione di opere d’arte da chiese e palazzi storici in varie città d’Italia.

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Furti di opere d’arte nelle chiese, nella banda anche una 90enne di Arzano

La notizia è stata lanciata da Casertanews.it, che ha reso noti anche i nomi e cognomi dei 27 indagati, tra i quali figurano anche alcuni ultrasettantenni, oltre che una 90enne di Arzano.

Sotto indagine sono finiti Ernesto De Mitri, 33enne di Aversa; Luciano Rampone, 41enne di Santa Maria Capua Vetere; Giuseppe Carrano, 56enne di Vico Equense; Ugo Di Napoli, 49enne di Arzano; Alessandro D’Angelo, di Arzano; Raffaella Galoppo, 90 anni di Arzano; Maria Luisa Russo, 47enne di Arzano; Giuseppe Di Lorenzo, 58enne di Santa Maria la Carità; Michele Guastaferro, 50enne di Sant’Agnello; Ettore Giovine, 77enne di Napoli; Vincenzo Izzo, 43enne di Castellammare di Stabia; Giosuè Scarpati, 56enne di Piano di Sorrento; Giuseppe Vollaro, 51enne di Casoria; Salvatore Scognamiglio, 44enne di Ercolano; Giuseppe Sannino, 46enne di Ercolano; Massimo Esposito, 71enne di Sorrento; Giovanni Claudio Giuliano Formisano, 79enne di Portici; Diego Apuzzo, 51enne di Afragola; Michele Capasso, 53enne di Crispano; Stefano Maisto, 27enne di Arzano; Fioravanti Massaro, 43enne di Afragola; Raffaele Silvestri, 58enne di Casoria; Angelo Tarallo, 57enne di Gaeta; Giorgio Tarallo, 60enne di Fondi; Emanuele Tornincasa, 28enne di Gaeta; Mariano Tuppo, 39enne di Afragola; Gianni Saviano, 76enne di Frattamaggiore.

La struttura della banda, agiva anche a Napoli

Secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere, attiva dal febbraio 2017, finalizzata al furto ed alla ricettazione di opere d’arte da chiese e palazzi storici. A capo ci sarebbero state tre persone, responsabili della pianificazione dei colpi e della gestione della successiva attività illecita. Gli altri avrebbero partecipato per mettere concretamente a segno i furti o ricettare le opere.

Nelle risultanze investigative anche ricettazioni di opere portate via dalle province di Napoli, Latina, Frosinone, Firenze, Bolzano, Roma, Potenza, Avellino, Salerno, Catania e Potenza.

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