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Detenuti trasferiti da Santa Maria C. V, i Garanti: “I familiari non riescono a vederli”

Foto di repertorio
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Preoccupazione dei familiari per i trasferimenti di 42 detenuti del carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere, dove un anno fa avvennero i pestaggi. A farsi portavoce delle ansie presso il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria della Campania, ora retto da Carmelo Cantone, delle ansie dei parenti delle persone trasferite il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, la garante della provincia di Caserta Emanuela Belcuore e quello del Comune di Napoli Pietro Ioia. Sono ben 23 le carceri, tutte di altre regioni, che hanno accolto i detenuti di Santa Maria Capua Vetere a Sollicciano (Firenze) a Modena, da Ivrea a Palmi a Forlì, da Palermo Reggio Calabria passando per La Spezia, Terni, Castrovillari e altri.

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«Credo che sarebbe stato più opportuno organizzare i trasferimenti diversamente, con più umanità, più realismo, più ragionevolezza» le parole del garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello. «Sono comunque grato al Dap – aggiunge Ciambriello – dell’incontro di stamattina, dal quale è emersa una strada da percorrere per il concreto avvicinamento dei detenuti. Una prospettiva di avvicinamento tra il carcere così com’è e come dovrebbe essere». Dal Dap ricordano la possibilità per i detenuti di presentare domande di avvicinamento, indicando un massimo 3 carceri più vicino alla Campania, nelle regioni con esse confintanti. L’eventuale via liberà arriverà d’intesa con la Procura.

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