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Tre settimane di Dad, i presidi danno ragione a De Luca sul ritorno a scuola

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 “Noi da sempre siamo per la scuola in presenza. Se però si vuole mettere in atto un piano effettivo con degli obiettivi da raggiungere allora non sarebbe una cattiva idea prendersi due/tre settimane di dad e però raggiungere gli obiettivi. Al primo posto va messo l’aumento della percentuale di alunni vaccinati”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli su La7 a “L’aria che tira”

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Ma qual è il piano di Palazzo Santa Lucia?

Al netto dei decreti nazionali la Campania vuole chiudere le scuole per due-tre settimane a gennaio e farle recuperare nel mese di giugno. L’ordinanza di Palazzo Santa Lucia sarebbe sostanziata esclusivamente da gravi motivi sanitari in ordine all’incremento dei contagi. De Luca fino a ieri si diceva intenzionato a procedere a prescindere dal governo nazionale. Ma ci riuscirà?

Secondo quanto segnala Fanpage, De Luca è convinto che sia meglio “chiudere, vaccinare e poi riaprire”. Il piano sarebbe quello di chiudere per 20 giorni le scuole e recuperare il tempo perso a giugno. L’ordinanza di Palazzo Santa Lucia sarebbe sostanziata esclusivamente da gravi motivi sanitari in ordine all’incremento dei contagi.

Nei giorni scorsi, De Luca aveva detto: “In relazione alla riapertura delle scuole, sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Servono misure semplici ed equilibrate, ad esempio rinviare di 20-30 giorni la ripresa, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”. 

Posticipare il ritorno in aula, secondo De Luca, “consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca. Non sarebbe una misura ideale ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”.

 

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