Sgominata la banda dei truffatori d’anziani: scattano le manette a Napoli. Un via vai continuo tra la Campania e la Puglia. Per compiere truffe, truffe ai danni di anziani. Una banda vera e propria i cui componenti si fingevano carabinieri o avvocati per sottrarre migliaia di euro ad anziani ignari con l’ormai classica tecnica del finto incidente. La banda, sei persone, tutte residenti tra Napoli e provincia, smantellata da una operazione dei carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni.
Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate, di truffa e di tentata truffa aggravata in concorso. L’ordinanza di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Brindisi; il provvedimento è arrivato al termine delle indagini svolte dai carabinieri pugliesi, che per rintracciare gli indagati sono stati supportati dai colleghi delle compagnie Centro, Vomero, Stella, Poggioreale, Casoria e Torre del Greco del Comando Provinciale di Napoli; cinque sono stati bloccati a Napoli, il sesto a Portici, nell’immediata provincia.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è scattata nei confronti di:
RIVIECCIO Fortunato nato a Napoli il 15/02/2000
SCIALÒ Alessio nato a Napoli il 25/10/1992
L’ ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari è scattata nei confronti di:
VITULLI Emanuele nato a Napoli il 20/12/1990
LIMATOLA Emanuele nato a Napoli il 26/08/1996
SIANO Vincenzo nato a San Giorgio a Cremano il 20/06/1978
ABETE Arnaldo nato a Napoli il 27/12/1998.
IL MODUS OPERANDI DEI TRUFFATORI
L’associazione per delinquere, promossa e capeggiata da Rivieccio e Scialò (il terzo
componente, telefonista, è in corso di identificazione) prevedeva alcuni ruoli chiave
come quello del telefonista operativo da Napoli e da una serie di trasfertisti,
principalmente VITULLI, LIMATOLA, SIANO e ABETE, in continuo movimento per i
comuni italiani;
Una volta raggiunta la località prescelta, i trasfertisti individuavano le vittime in
strada (principalmente anziani soli) e dopo un periodo di osservazione, comunicavano
al telefonista i relativi domicili.
Il telefonista, collegandosi al sito internet PagineBianche.it, effettuava una ricerca
“per indirizzo” di tutte le utenze fisse attestate presso quella particolare località,
individuando le generalità della vittima designata e contattandola di conseguenza.
Il telefonista si presentava alla vittima alternativamente come: avvocato difensore di un prossimo congiunto della vittima trattenuto dai Carabinieri per aver cagionato un sinistro stradale, proponendo un versamento cauzionale di diverse migliaia di euro, per evitarne l’arresto.
Figlio/a o nipote della stessa, chiedendo di versare un importo per saldare in
contrassegno un presunto corriere che avrebbe dovuto consegnare un plico
presso l’abitazione del genitore/nonno.
Il trasfertista, dopo aver ricevuto il nulla osta dal telefonista, suonava al citofono
dell’abitazione della persona offesa, presentandosi dunque o come assistente del
predetto avvocato o come il corriere indicato sopra, al fine di ritirare il denaro
richiesto. I malfattori, per eludere gli eventuali controlli delle FF.PP., utilizzavano
quotidianamente almeno 3 SIM card intestate a cittadini extracomunitari,
sostituendole nella medesima giornata o al più tardi in quella successiva.