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Truffe sulle case vacanze, i consigli di Airbnb e della polizia per evitarle

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Polizia Postale e Airbnb, portale online di case vacanza, rinnovano la loro collaborazione per gli utenti che scelgono la prenotazione delle vacanze online.

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Come evitare i tentativi di truffa

Tornano a far paura i tentativi di truffa su siti online. Per questo motivo la Postale ed il noto portale online di case vacanze, Airbnb, collaborano per fare in modo che gli utenti si sentano più tutelati.

“I tentativi di truffa su Airbnb sono estremamente rari grazie anche alla nostra scelta di trattenere i pagamenti per l’host fino a check-in avvenuto. Inoltre, comunicando solamente attraverso la piattaforma gli ospiti sono tutelati lungo tutto il percorso. La collaborazione con la Polizia Postale è un’ulteriore iniziativa pensata per i meno esperti che si misurano per la prima volta con l’acquisto online: bastano davvero pochi accorgimenti per prenotare le proprie vacanze in tutta sicurezza”, ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia.

Attenzione ai seguenti annunci:

La postale segnale di fare attenzione ai seguenti annunci. 

“Proprietario all’estero: secondo questo schema, il finto proprietario si è appena trasferito all’estero e perciò non può accogliere di persona l’affittuario. La trattativa viene condotta a distanza ed è il preludio di una richiesta di bonifico internazionale. Il malintenzionato, durante la trattativa, comincerà subito a chiedere documenti (che utilizzerà poi per costruire la sua prossima falsa identità), a condividere non meno di 2-3 bozze di contratto, in un crescendo di zelo che culminerà nella necessità di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito da una finta pagina di prenotazione, una finta fattura e… una vera scomparsa dopo aver ricevuto una caparra importante.

Il problema informatico: L’host ha creato un annuncio su un sito di seconda mano o immobiliare, ma appena gli vengono chieste ulteriori informazioni, anche tramite l’app ufficiale, propone di continuare la conversazione per posta elettronica o messaggistica. Nelle successive immediate interlocuzioni, invierà una mail nella quale informerà che, per un problema con l’aggiornamento del calendario, l’annuncio non è in quel momento visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso) e fornirà per comodità il link diretto all’annuncio sul portale, che in realtà non è altro che un sito clone.

L’amico: In questo caso l’host ha creato (da poco, troppo poco) un annuncio, sprovvisto di recensioni. La proposta è allettante, e si passa alla prenotazione. Il truffatore è amichevole, gentilissimo e lieto che sia stata scelta la sua abitazione, e proporrà addirittura un bello sconto. Come? annullando la prenotazione e passando a trattare privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale. Una volta incassato il bonifico, l’amichevole complicità lascerà il posto ad un assordante silenzio: l’”amicone” è già a caccia di un’altra vittima”.

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