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Ucciso perché sospettato di aver rubato i soldi del racket, annullata l’ordinanza per Gennaro Mazzarella

Ucciso perché sospettato di aver rubato i soldi del racket, annullata l’ordinanza per Gennaro Mazzarella
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Colpo di scena in sede di Riesame in riferimento all’inchiesta sull’omicidio di Salvatore Lausi, il ras ucciso alla Sanità nell’ottobre del 2002 in via Vergini. Il Riesame del tribunale di Napoli (XII sezione penale) ha infatti annullato l’ordinanza a carico di Gennaro Mazzarella indicato come uno dei mandanti di quel delitto. A spuntarla sono state le argomentazioni del suo legale, l’avvocato Claudio Davino, che ha ottenuto l’annullamento dell’ordinanza a carico del suo assistito che resta detenuto per altro. Confermata invece l’ordinanza per gli altri due indagati, Michele Mazzarella e Salvatore Barile.

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L’omicidio, come hanno ricostruito gli investigatori attraverso attività di intercettazione e riscontri a dichiarazioni di collaboratori di giustizia, fu una epurazione interna al clan, originata dal fatto che la vittima, incaricata della riscossione delle estorsioni nei quartieri Forcella, Maddalena e Sanità era ritenuta responsabile dell’ammanco di 100 milioni di lire dalla cassa dell’associazione. Ma non solo. Era sospettato di aver stretto rapporti con Giuseppe Misso all’epoca capo e fondatore dell’omonimo clan operante nel quartiere Sanità, poi divenuto collaboratore di giustizia), cosa che venne interpretata come volontà di affiliarsi a quest’ultimo, dissociandosi dai Mazzarella, dei quali avrebbe potuto rivelare informazioni riservate. Infine Lausi si sarebbe impossessato di un orologio di valore di altro associato, sottraendoglielo con forza.

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