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Un altro Dpcm in arrivo di Conte: limitazioni tra Regioni e coprifuoco nazionale

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Intanto arrivano diverse misure restrittive in alcuni territori. Dopo la Lombardia anche la Campania annuncia “il blocco di tutte attività e della mobilità ogni giorno, dalle 23 alle 5, a partire da venerdì” e limitazioni agli spostamenti tra province con tanto di autocertificazione per lavoro, sanità, scuola o socio-assistenza. Tra le Regioni, in queste ore il partito degli ‘interventisti’ si allarga: il Piemonte chiude nel fine settimana i centri commerciali e introduce l’obbligo per le scuole superiori, escluse le prime classi, di seguire la didattica digitale a distanza per almeno il 50% dei giorni, in alternanza con la presenza in aula. Misura seguita anche dalla Liguria, che ha varato anche il divieto di assembramento.

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L’appello del ministro Speranza

E arriva un appello dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha parlato ieri sera. “Lavoriamo giorno e notte – ha detto a La7 – per evitare il lockdown ma i numeri dei prossimi giorni non sono scritti in cielo, dipendono dalle misure, serve porre rimedio nel più breve tempo possibile, e chiedo alle persone di fare uno sforzo per evitare spostamenti inutili, uscite inutili. Dobbiamo provare a spiegare la curva da subito. Sulla base di 21 parametri di monitoraggio poi decideremo le misure”. “Oggi c’è ancora margine per piegare la curva”.

“Siamo determinatissimi ad affrontare questa crisi, abbiamo sempre tenuta alta la soglia di attenzione. Il ssn nazionle ora è più forte: sono state assunte 33 mila persone, produciamo fino a 30 milioni al giorno di mascherine, non siamo a marzo. È giustissimo che nei territori dove c’è maggiore difficoltà si possano, anzi si debbano assumere decisioni più dure. Con misure specifiche tarate su ogni singolo territorio”.

“La situazione – ha spiegato – è molto seria. Bisogna dire fino in fondo come stanno le cose. La curva cresce. Serve uno sforzo in più da parte di ciascuno. Nelle prossime ore bisogna alzare il livello di attenzione”. Ci sono attività essenziali e “altre si possono spostare e rinviare”.

Il nuovo Dpcm allo studio di Conte

Coprifuoco nazionale alle 23 e stop agli spostamenti tra regioni, consentiti solo con autocertificazione. Arriva un altro Dpcm del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Si fa sempre più concreta la voce di un nuovo Dpcm che dovrebbe essere varato entro domenica da Conte. Sarebbe il terzo in un mese, vista l’avanzata dei contagi. Fonti interne annunciano l’introduzione del coprifuoco nazionale dalle ore 23, spostamenti tra le regioni limitate a motivi di lavoro e salute. Il prossimo passo si avvicina a uno scenario da nuovo lockdown, con la certezza di esperti e governo che l’incremento dei casi già registrato negli ultimi bollettini porterà la curva a nuovi livelli preoccupanti e a una pressione allarmante sugli ospedali. Una situazione di difficoltà che già si avverte in Lombardia e Campania.

Torna l’autocertificazione

L’autocertificazione servirà per gli spostamenti nelle regioni in cui vigera il coprifuoco notturno. Il ministero dell’interno dirà quale modulo di autocertificazione si dovrà utilizzare per gli spostamenti dopo le 23 su tutto il territorio nazionale. Il Dpcm potrebbe coinvolgere anche i centri commerciali con la chiusura delle attività nei fine settimana per i negozi non alimentari. Potrebbero essere modificati di nuovo gli orari delle scuole superiori e si resta in attesa di nuove misure i gestori di palestre e piscine. A loro il premier aveva concesso una settimana per adeguarsi alle regole dei protocolli di sicurezza, per chi non lo avesse già fatto.

Il parere del Comitato tecnico scientifico

La pandemia non è fuoricontrollo, “ma la crescita dei contagi è significativa, specie in alcune zone del Paese”. Per questo “è necessario intervenire tempestivamente per modificare l’andamento dell’epidemia. È importante che ci sia un’allerta nazionale oltre a misure più restrittive e mirate in ambiti regionali e locali, come ad esempio sta avvenendo in Lombardia e Campania dove il virus si sta diffondendo più velocemente”. Lo spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), al Corriere della Sera.

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