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Un sogno diventa realtà: Sting al carcere di Secondigliano, per la popstar una chitarra molto speciale

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Come riporta Fanpage, già da gennaio c’era un progetto. Un progetto portato avanti silenziosamente, da Attilio Varricchio e don Antonio Loffredo. Ex parroco della chiesa di Santa Maria della Sanità e tra i fondatori de La Paranza, la cooperativa di ragazzi che gestisce le catacombe di San Gennaro. Volevano portare Sting a Napoli. Così da instaurare con la popstar britannica, oggi sempre più cittadino italiano grazie alla sua tenuta toscana, “Il Palagio”,  un rapporto continuativo.

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Detto, fatto: il cantautore, ex leader dei Police e dagli anni Ottanta solista di successo, arriva a Napoli – lo scrive oggi Repubblica – e va al carcere di Secondigliano. Qui imbraccerà uno strumento musicale molto particolare. Una chitarra ‘speciale’ fatta col legno dei barconi dei migranti arrivati in Italia per sfuggire a guerre, carestie, inseguire una vita. Il progetto di trasformazione del fasciame legnoso in musica si chiama “Metamorfosi” ed è realizzato da una idea di Arnoldo Mosca Mondadori. Sting che sarà a Napoli con la moglie Trudie Styler, suonerà uno dei suoi successi più toccanti, “Fragile”, incisa nel 1998 nel suo secondo album da solista,  “Nothing Like the Sun”. “Fragile”, tradotta anche in spagnolo, fu scritta per ricordare un ingegnere civile americano, Ben Linder, ammazzato dai Contras, i controrivoluzionari nicaraguensi. La sua “colpa”? Lavorare su un progetto idroelettrico in Nicaragua.

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