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Una vita spesa per vendicare il figlio, il profilo di Anna De Luca Bossa

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Da quando nel 2013 gli hanno assassinato il figlio, Anna De Luca Bossa ha provato in ogni modo a vendicarsi. In ogni modo. Tutto pur di farla pagare ai De Micco, i famigerati ‘Bodo’. È dal 1989 (con la strage del bar “Sayonara” a Ponticelli) che i De Luca Bossa sono considerati una famiglia di mala che conta. Il capostipite, Umberto, ex cutoliano di ferro passato poi con i Sarno del rione De Gasperi, fu arrestato per quella strage ed ha passato ben 18 anni dietro le sbarre prima di es-sere scarcerato nel 2008 per gravi motivi di salute. Proprio nel 2008, infatti, morì per cause naturali. Il figlio maggiore Antonio, meglio noto come ‘o sicc, che sta scontando l’ergastolo, ha seguito le sue orme diventando, a soli 17 anni, uno spietatissimo killer. Venne arrestato, e poi rilasciato, proprio dopo la strage del bar Sayonara.

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Anna De Luca Bossa, la 39enne (il cui ultimo arresto è datato a marzo) è la secondogenita di Umberto e Teresa De Luca, la ‘lady camorra’, che è stata prima donna ad essere sottoposto al 41bis.  La donna è sposata con il ras Ciro Minichini ‘Cirillino’, anch’egli in carcere, condannato all’ergastolo per l’omicidio Tarantino (episodio riportato dal Roma). Per anni, quando la suocera e i cognati erano dietro le sbarre, Cirillino ha governato il gruppo di camorra che ha la base operativa nelle palazzine del famigerato Lotto 0 di via Bartolo Longo. Il figlio maggiore di Anna De Luca Bossa e Minichini, il 18enne Antonio, venne ammazzato in un clamoroso agguato nel parco Conocal il 29 gennaio del 2013 anno assieme al 20enne Gennaro Castaldi nell’ambito dello scontro con i nuovi boss del clan De Micco.

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