Home Cronaca Internazionale “Siamo entrati nella quarta ondata”, i dati preoccupanti della Fondazione Gimbe

“Siamo entrati nella quarta ondata”, i dati preoccupanti della Fondazione Gimbe

In aumento il tasso di mortalità.
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Dopo poco più di due mesi di tranquillità, ricrescono i dati preoccupanti di positivi e vittime. “Siamo entrati nella quarta ondata’ anche a causa della Variante Delta: 111, le vittime, nell’ultima settimana, sono state il 46% in più rispetto ai 76 della settimana precedente. Molte di queste, purtroppo, sono bambini. Inoltre molti giovani non hanno ricevuto nemmeno una dose: dato che preoccupa in vista delle riaperture delle scuole secondo i dati della Fondazione Gimbe.

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I dati ‘preoccupanti’ emanati dalla Fondazione Gimbe

I dati sono stati rilevati dalla Fondazione Gimbe relativo alla settimana 21-27 luglio 2021: c’è un incremento settimanale del 64,8% di nuovi casi, circa 32 mila rispetto ai 19 mila, un aumento del 42.9% di persone in isolamento ed un aumento del 34,9% di ricoveri con sintomi e del 14,5% delle terapie intensive. Si rileva un incremento percentuale di nuovi casi in tutte le Regioni, ed in 40 Province l’incidenza supera i 50 casi per 100.000 abitanti.

Impatto Variante Delta

Tre Province fanno registrare oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta, Cagliari e Ragusa. Il virus, inoltre, come dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: ”Circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati”. Si conferma un lieve incremento di ricoveri che documenta l’impatto ospedaliero della Variante Delta: il numero di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica è passato da 1.088 del 16 luglio ai 1.611 del 27 luglio, anche se le percentuali rimangono basse, con tutte le Regioni che registrano molto valori inferiori al 15% per l’area medica e al 10% per l’area critica.

Obiettivo primario: vaccinare i giovani

Degli oltre 4,5 milioni di persone tra i 12 ed i 19 anni, poco più del 14,7% hanno ricevuto le due dosi. Solo il 16,8% hanno ricevuto la prima dose. Peraltro con differenze regionali molto rilevanti, che vanno dall’85,9% dell’Umbria al 61,4% dell’Abruzzo. Pertanto: in questa fascia d’età altri 3.121.710 risulta ancora scoperto. A metterlo in luce è il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che sottolinea: ”Se la riapertura delle scuole in presenza al 100% deve essere l’obiettivo primario, puntare solo sulle seconde dosi è molto rischioso”.

 

 

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